mercoledì 31 maggio 2017

31/05 ore 18. Incontriamoci perchè ripubblicizzare Aqp è possibile. Anzi, è doveroso!

Lunedì si è tenuto l'ultimo incontro del tavolo tecnico paritetico per definire la futura gestione di Aqp. Un tavolo tecnico, che seppur lontano da come lo avevamo immaginato e desiderato inizialmente, è frutto della lotta del Comitato Pugliese Acqua Bene Comune e di tutte le realtà e le persone che hanno aderito alla campagna "Acqua e Democrazia". La giunta Regionale era molto riluttante all'idea di istituirlo, probabilmente perché sapeva che saremmo arrivati a questo punto.

Abbiamo infatti presentato una proposta di delibera che ripubblicizzerebbe davvero il nostro acquedotto. E' il risultato del lavoro certosino dei Professori Alberto Lucarelli e Bruno De Maria, che hanno risposto egregiamente ad ogni contestazione ed osservazione dei consiglieri regionali.
Insomma, ripubblicizzare Aqp è possibile. Anzi, è doveroso.

Ora tocca, appunto, alla Giunta Regionale scegliere quale futuro dare al servizio idrico integrato in Puglia. Non ci sono più muri di scuse, o discutibili impedimenti "tecnici" dietro cui nascondersi. Ora c'è solo da fare una scelta POLITICA: se finalmente far tornare l'acqua nell'alveo dei beni comuni su cui non è possibile speculare garantendone il diritto all'accesso a tutti e tutte, o continuare ad affidare la gestione dell'acquedotto ad una forma privatistica quale la società per azioni, all'interno delle logiche del profitto e del mercato, e quindi dei distacchi per morosità incolpevole, della mancanza di trasparenza, dei tagli ai servizi.

Che il Presidente Emiliano si esprima finalmente. Che si prenda le proprie responsabilità politiche e chiarisca quale scelta di campo vuole intraprendere.

E servirà a poco il gioco di mistificazione già in atto, che vorrebbe presentare la società per azioni in house come una forma di gestione già pubblica. Questa proprio non ce la beviamo.

Serve, ora più che mai, l'impegno di tutt* noi. 


Ci incontriamo il 31/05 alle 18 presso Bread&Roses - Spazio di Mutuo Soccorso (non casualmente un luogo vivo e vibrante cui le istituzioni non garantiscono ancora l'accesso all'acqua), per decidere assieme, dal basso come sempre, di quali forme di mobilitazione dotarci.

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