mercoledì 19 novembre 2014

CICLOPROTESTA “SALVA L'ACQUA DAL PETROLIO”


La CICLOPROTESTA SALVA L'ACQUA sarà presentata, in conferenza stampa, dai componenti della Rete appulo-lucana, come segue: 

21 novembre 14 ore 11,00 Bari via Cognetti (Palazzo Sede Acquedotto Pugliese) 

21 novembre 14 ore 16,00 Matera piazza Vitt. Emanuele (fontana ferdinandea)

LINK MANIFESTO RETE SALVA L'ACQUA

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CICLOPROTESTA “SALVA L'ACQUA DAL PETROLIO”
L'ACQUA NON SI FERMA AL CONFINE REGIONALE ED UNISCE PUGLIA E BASILICATA

         Domenica 23 novembre 2014 partenza ore 9,00 la Puglia e la Basilicata saranno unite dall'allegria di una ciclopasseggiata (a petrolio zero) per riaffermare la priorità della tutela dell'acqua potabile di fronte ai rischi derivanti dalle estrazioni petrolifere in terra lucana.
         La RETE APPULO-LUCANA SALVA L'ACQUA (costituitasi lo scorso 5 aprile) invita TUTTI a partecipare alla cicloprotesta SALVA L'ACQUA dal petrolio.
Due le partenze in sincrono alle 9,00: da Altamura (Piazza Zanardelli) e da Matera  (sta­zione Villa Longo). L'arrivo è previsto per le 11,00 nel piazzale del centro commerciale di Borgo Venusio, dove i 2 “fiumi” di biciclette pugliesi e lucane si incontreranno, come si incontrano quotidianamente i nostri destini rispetto alle estrazioni petrolifere. 
         Le indagini scientifiche condotte da ARPAB e da EHPA (prof.ssa Colella - Univer­sità Basilicata) fanno sospettare che l'invaso del Pertusillo, che serve l'Acquedotto Pugliese, sia già occasionalmente soggetto a picchi di inquinamento. In ogni caso appare evidente che, in assenza di azioni rivolte a ridurre la pressione antropica (effetto di de­purazioni inefficienti o assenti e di estrazioni petrolifere) lo stato ecologico dell’invaso sia destinato a peggiorare e, potenzialmente, ad oltrepassare la soglia critica.
         La mappa accanto è  molto eloquente: circa 3/4 della Basilicata sono  mi­nacciati dalle tri­velle.
La recente approvazione del­la legge c.d. “Sblocca Italia” rende il quadro ancora più preoccumpante. L'obiettivo di raddop­piare le estrazioni petrolifere sia sulla terra che in mare, mette ancora più in pericolo il DIRITTO ALL'ACQUA POTABI­LE con conseguente danno per tutta la catena alimenta­re, dall'agricoltura, all'alle­vamento, al turismo e alla vita in generale. Le attività turistiche ed agricole (e le attività economiche ad essi con­nesse rischiano la chiusura a fronte di benefici irrisori per il territorio regionale e trascu­rabili per l’intera nazione.
         L’inquinamento di acqua, aria, suolo non si ferma ai confini geografici. Occorre una presa di coscienza anche delle comunità pugliesi: l'adesione alle istanze dei movi­menti lucani è dettata dal principio di solidarietà ma anche dalla necessità di tutelare in particolare l’Acqua, un bene vitale che la Puglia riceve dalla Basilicata.
UN SOLO BICCHIERE D'ACQUA VALE PIÙ DI MILLE BARILI DI PETROLIO!
Tutti i componenti della Rete Appulo-Lucana Salva-l'acqua vi aspettano pieni di energia VERDE, PULITA per dire NO AL PETROLIO e SÌ all'ACQUA, alla VITA. 
 Perché si scrive salva l'acqua e si legge salva la vita

Rete APPULO-LUCANA Salva l'ACQUA

Comitato Pugliese AcquaBeneComune, AcquaBeneComune Altamura, ilGrillaio Altamura, QuiBariLibera, Centro Studi Torre di Nebbia, Ass. Carthage, RifiutiZero Prov. Bari, AcquaBeneComune Bari, Coord. Acqua Pubblica Basilicata,
Medi­terraneo NO TRIV, Ass. Ross@, Legambiente Matera, AcquaBeneComune Giovinazzo,
AcquaBeneComune Lecce, NO TRIV Terra di Bari.

#salvalacqua

Per informazioni:
Michele Loporcaro 328/9696766

venerdì 24 ottobre 2014

Lettera al nuovo amministratore AQP

Prof. Costantino, Amministratore Unico AQP SpA
p.c.
dott. Nichi Vendola, Presidente della Regione Puglia
Assessori della Regione Puglia
Presidente del Consiglio della Regione Puglia
Consiglieri della Regione Puglia
Direttivo dell’Autorità Idrica Pugliese
Stampa 

Bari, 14 ottobre 2014
Egregio prof. Costantino,
ci permetta, innanzitutto, di porgerLe i nostri auguri di buon lavoro per il suo nuovo incarico auspicando che Lei voglia rispondere all'esigenza di diradare l'opacità nella gestione e nel rapporto con i cittadini degli ultimi anni e rendere l'Acquedotto Pugliese un'istituzione trasparente, nel rispetto del suo ruolo di gestore di un Bene Comune e con lo spirito di dare compimento ai referendum svoltosi nel 2011 il cui esito ad oggi in Puglia è ancora inattuato.
Ci rivolgiamo a Lei per rinnovare le richieste qui di seguito, già inviate ai suoi predecessori, ma che, tuttavia, non hanno trovato riscontro sostanziale.
Sulla base, dunque, del diritto dei cittadini alla completezza dell’informazione, alla trasparenza, alla tutela dell’interesse generale e alla garanzia dei diritti umani compreso il diritto all’acqua potabile (riconosciuto dalla Risoluzione ONU del 28/07/2010), le chiediamo di voler rispondere alle seguenti richieste:
·   conoscere il numero delle sospensioni per morosità e delle ingiunzioni di pagamentoa partire dall'anno 2000;
·  avere accesso ai documenti analitici a sostegno del capitolo "I target economico finanziari" e degli altri capitoli in cui è articolato il piano industriale 2011-2014.
Inoltre, le chiediamo di fare quanto in suo potere per dare corso all’attuazione del secondo quesito referendario che stabilisce l’eliminazione dalle tariffe della “remunerazione del capitale investito”.
Con la speranza che con la Sua amministrazione possa finalmente avviarsi tra AQP e Comitato un costante dialogo e una proficua collaborazione alla quale ci rendiamo da subito disponibili, restiamo in attesa di un positivo riscontro.
Un cordiale saluto
Comitato pugliese "Acqua Bene Comune" - Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua

c.s. Rete SALVA L'ACQUA: RIAFFERMARE IL PRIMATO DELL'ACQUA SUL PETROLIO

La Rete appulo-lucana SALVA L'ACQUA alla sua 5^assemblea
ANNUNCIATE NUOVE INIZIATIVE per
RIAFFERMARE IL PRIMATO DELL'ACQUA sul PETROLIO
NON SI ESCLUDE UN RICORSO ALLA CORTE DI GIUSTIZIA EUROPEA


Domenica 19.10.2014, ad Altamura ha avuto luogo la 5^ assemblea della Rete SAL­VA L'ACQUA che riunisce comitati e gruppi attivi pugliesi e lucani che operano in diversi contesti, ma hanno tutti a cuore il diritto all'Acqua potabile e la salvaguardia del Bene Comune per eccellenza. All'odg l'allerta suscitata dagli ultimi sviluppi legislativi che, con il decreto “Sblocca-Ita­lia” creano le condizioni per ulteriori catastrofi ambientali inevitabili laddove le leggi del mercato e del profitto hanno il sopravvento sulla salvaguardia della salute, della ter­ra nella quale viviamo e delle persone stesse.
In tutta Italia sono centinaia i Comitati e le Associazioni che si stanno opponendo a qua­lunque trivellazione, in mare e sulla terra ferma, consapevoli dei grandissimi rischi sani­tari, sociali ed ambientali derivanti dall’oro nero (sic!) e che restano a carico delle Co­munità. Noi siamo parte attiva di questa decisa opposizione”.
Diversi sindaci lucani stanno facendo rete per cercare di arginare la deriva vertici­stica e deregolamentatrice del governo Renzi che con il decreto (che diventerà legge il prossimo 12 novembre) Lo stesso provvedimento definisce “strategiche” e quindi incom­patibili con le “lungaggini burocratiche”, le trivellazioni, ignorando gli effetti devastanti che le attività estrattive e di lavorazione del petrolio hanno ed avranno su un ecosiste­ma delicato com'è quello della Basilicata.
L'acqua lucana disseta (e non solo) anche i pugliesi, ecco perché durante l'ultima l'as­semblea la Rete APPULO-LUCANA ha messo in cantiere una serie di iniziative volte a sol­lecitare i governi regionali di Puglia e Basilicata affinché chiedano il rispetto della pro­pria prerogativa in materia di tutela del territorio e della salute”.
I governi di Puglia e Basilicata saranno chiamati in causa con la richiesta che presentino ricorso alla Corte Costituzionale. Verranno corresponsabilizzati anche i sindaci pugliesi: non si può pensare di lasciare soli i primi cittadidi lucani. Il sindaco ha il compito di tutelare la salute dei concittadini con una delibera di consiglio o di giunta, con altro atto pubblico può lanciare un messaggio chiaro al governo nazionale: L'ACQUA VIENE PRIMA DEL PETROLIO – LA SALUTE E LA VITA STESSA VENGONO PRIMA DEI SOLDI.
La nostra protesta raggiungerà anche i parlamentari tra i quali non mancano coloro che predicano bene (in campagna elettorale) e razzolano male in Parlamento. “Per ottenere il rispetto dei nostri diritti (all'acqua, ad un ambiente salubre, alla salute) non esiteremo, infine, a rivolgerci alla Corte di Giustizia Europea

23.10.14

Perché si scrive salva l'acqua
e si legge salva la vita
Rete APPULO-LUCANA Salva l'ACQUA
Comitato Pugliese AcquaBeneComune, AcquaBeneComune Altamura, Movimento ilGrillaio Altamura, QuiBariLibera, Movimento Aria Fresca, Centro Studi Torre di Nebbia, Ass. Carthage, RifiutiZero Prov. Bari, AcquaBeneComune Bari, Coord. Acqua Pubblica Basilicata, Mediterraneo NO TRIV, Ass. Ross@, AcquaBeneComune Giovinazzo, AcquaBeneComune Lecce, AcquaBeneComune Brindisi

venerdì 19 settembre 2014

c.s. Rete appulo-lucana SALVA L'ACQUA: No alla svendita dei beni comuni per un pugno di royalties‏‎

COMUNICATO STAMPA
Petrolio in Val d’Agri – la parola all’informazione –
No alla svendita dei beni comuni per un pugno di royalties
La Rete Appulo-Lucana SALVA l'ACQUA esprime solidarietà ai cittadini e ai movimenti
che si battono contro le estrazioni petrolifere in Basilicata.
Numerose realtà pugliesi parteciperanno alla Tavola rotonda prevista per il 19.9.2014 Villa d'Agri

LA Rete appulo-lucana SALVA l'ACQUA esprime solidarietà a tutte le cittadine e i cittadini che cercano di estrarre informazioni sugli effetti dello «sfruttamento petrolifero in Val d'Agri, che si vorrebbe raddoppiare, mettendo ulteriormente a rischio la salute dei cittadini e l’integrità dell’ambiente».
Ci uniamo all'appello delle organizzazioni - Ola, WWF, Laboratorio per Viggiano, l’Onda Rosa di Viggiano e Libera Basilicata - che hanno indetto la tavola rotonda Petrolio in Val d’Agri – la parola all’informazione – Cosa bolle in pentola in Val d’Agri?” che si terrà il 19 settembre 2014, alle 17.00 presso l’Hotel Sirio di Villa d’Agri (PZ), affinché cittadini, comitati, movimenti, istituzioni e rappresentanze della società civile partecipino attivamente al dibattito e alla ricerca di soluzioni condivise. Diverse realtà parteciperanno dando un contributo concreto alla tavola rotonda a Villa d'Agri.
La nostra comunità non può stare a guardare: siamo legati alla Basilicata dall'elemento vitale per eccellenza, l'acqua, dato che mezza Puglia beve l'acqua proveniente dall'invaso del Pertusillo, situato a pochi passi dal centro oli e da numerosi pozzi d'estrazione.
Chiediamo di avere la possibilità di partecipare ai processi decisionali (possibilità sempre più ridotta dopo il “decreto legge sblocca Italia” e la proposta di modifica del Titolo V della Costituzione) ed esigiamo che la tutela dell'ambiente e della salute siano prioritari rispetto al perseguimento del profitto (di pochi). Pretendiamo che il principio di precauzione elaborato in sede europea valga almeno quanto le sirene dell'austerity.
I governi regionali di puglia, basilicata, campania e calabria si oppongano al disegno disastroso dei predatori di petrolio (e dei loro amici al governo) che dimostrano disinteresse per il possibile inquinamento del bene comune più prezioso, che coincide con la vita, il bene comune per eccellenza, l’ACQUA.
Oggi “sovranità popolare” significa poter partecipare alle decisioni riguardanti il cibo che mangiamo, l'acqua che beviamo, l'aria che respiriamo, le fonti energetiche che utilizziamo.
Alla “rete di pozzi” vogliamo sostituire una rete di cittadine e cittadini che salvaguardino i beni comuni essenziali per la stessa sopravvivenza delle comunità di fronte alle pretese di chi è disposto a svenderli a colpi di decreto e per un pugno di royalties.

Rete appulo-lucana SALVA l'ACQUA

lunedì 9 giugno 2014

Sabato 14 giugno // Assemblea della Rete appulo-lucana SALVA L'ACQUA.

E' convocata la terza assemblea della Rete appulo-lucana SALVA L'ACQUA.
Come concordato durante l'ultima assemblea, a Bari, l'assemblea si terrà in Basilicata, a Matera, grazie all'ospitalità delle FUCINE DELL'ECO.
Dopo l'incontro del 6 u.s. ad Altamura ci si è resi conto della necessità di fare contro-informazione soprattutto in Puglia.

Odg:

- proseguire con l'informazione (aggiornamento calendario dopo Altamura, Terlizzi e Lecce);
- organizzazione MARCIA puglia-basilicata autunno 2014;

COME ARRIVARE alle Fucine dell'ECO di Matera.

- Entrate da via Nazionale, risalitela tutta 
- proseguite dritto in via Annunziatella
- proseguite costeggiando la Villa
- alla fine della villa GIRATE a SN in via Piave
- PARCHEGGIATE tra via Piave e via S. Stefano.
 
questo link trovate una mappe del percorso PANORAMICO da fare a piedi.

lunedì 2 giugno 2014

DECARO: DAL DIRITTO ALL'ACQUA NELLE CASE, AL BUSINESS DELLE CASE DELL'ACQUA

Restiamo basiti di fronte ad uno dei “punti fondamentali” presenti nel programma politico del candidato sindaco Antonio Decaro in vista del ballottaggio. Leggiamo con stupore la volontà di voler elargire appalti per l’installazione in città di “Case dell’acqua”. Cosa sono? L’ennesima opera di mercificazione del bene comune per antonomasia. Questi distributori, di cui purtroppo altre amministrazioni comunali stanno scelleratamente scegliendo di usufruire, non fanno altro che erogare normalissima acqua pubblica ad un prezzo maggiorato. In moltissimi casi al prezzo di 5 centesimi al litro. Si potrebbe pensare che si tratti di un prezzo bassissimo, ma ricordiamo che il prezzo che spendiamo per la medesima acqua che arriva nei nostri rubinetti è di 1 euro per metro cubo (ovvero 1000 litri).

Denunciamo inoltre l’operazione di mistificazione che i gestori di tali distributori mettono in atto a danno dei cittadini: si comunica in maniera assolutamente erronea che l’acqua erogata dal nostro acquedotto abbia bisogno di essere filtrata per chissà quali impurità presenti. Tutte balle! L’acqua del nostro acquedotto è buonissima e controllata ogni giorno.

Non capiamo quindi il perché della proposta del candidato Decaro. Chi avvantaggerà?

Piuttosto, perché invece non promette di aumentare il numero delle fontane pubbliche, affinché tutti i cittadini possano godere di un servizio basilare sempre più raro?

Il compito di un’amministrazione pubblica è proprio quello di tutelare e garantire tali servizi, e non far fare affari d’oro a privati che guardano ai beni comuni come ad una mucca da mungere.

Chiediamo quindi con forza ad Antonio Decaro di ritirare questo punto dal suo programma elettorale.


Comitato Pugliese Acqua Bene Comune.

lunedì 21 aprile 2014

Nasce la RETE APPULO-LUCANA “SALVA L'ACQUA”

RIAFFERMARE IL PRIMATO DELL'ACQUA sul PETROLIO E' POSSIBILE.
L'ACQUA NON SI FERMA AL CONFINE REGIONALE ED UNISCE I COMITATI DI PUGLIA E BASILICATA

Sabato 5 aprile 2014, ad Altamura diversi gruppi e singoli cittadini attivi pugliesi e lucani si sono incontrati per dare vita alla RETE APPULO-LUCANA SALVA L'ACQUA. All'appello lanciato dal Comitato Pugliese AcquaBeneComune hanno risposto in molti.
Si tratta di persone che operano in diversi contesti, ma tutti hanno a cuore le sorti del diritto all'acqua potabile e la salvaguardia del Bene Comune.
L'acqua è il bene comune per eccellenza oltre che paradigma culturale e chiave di lettura di un sistema economico (e politico) che sembra aver perso il senno.
L'incontro è stato convocato dopo una serie di allarmi provenienti da diverse zone della Basilicata ed in particolare dalla zona dell'invaso del Pertusillio. Allarmi legati alle attività estrattive e di trivellazione, e al conseguente rischio di inquinamento, in relazione ai quali esistono già segnalazioni/denunce provenienti da cittadini e associazioni operanti sul territorio della Basilicata.
In particolare si è discusso dei risultati di analisi provenienti dall'invaso del
Pertusillo condotti dalla prof.ssa COLELLA (Ordinario di Geologia, Università di Potenza). Analisi che hanno evidenziato la presenza nelle acque dell'invaso (da cui attingono molti comuni della Puglia) di sostanze inquinanti, tra cui idrocarburi.
Sulla base di tali risultati si è proceduto ad inoltrare una formale denuncia alla Unione europea per le violazioni di numerose norme del diritto comunitario, compiute dalla Regione Basilicata. La denuncia ha messo in evidenza la mancata tutela delle acque, lo sfruttamento intensivo del territorio, la distruzione delle economie locali e di ogni forma di economia sostenibile.
I gruppi provenienti dalla Basilicata hanno socializzato quanto sta accadendo nella loro Regione, dove fare ricerche petrolifere costa solo 2 € per kmq. L'intero bacino imbrifero che fornisce l'acqua potabile alla Puglia, per uso civile e agricolo rischia seriamente un definitivo e irreversibile inquinamento, le cui conseguenze, a fronte dei ricavi modesti, provenienti dal petrolio, potrebbero costituire una vera e propria catastrofe nell'imminente futuro.
Ciò che manca – sostengono – è la necessaria presa di coscienza del pericolo che incombe, sia da parte dei cittadini pugliesi e lucani sia da parte degli Enti locali e, per questo, a breve, partirà una campagna di divulgazione.
Obiettivo prossimo della Rete SALVA L'ACQUA è la promozione di campagne informative che nel prossimo futuro potrebbero fare la differenza tra chi si attiva per difendere il Bene Comune per eccellenza (l'ACQUA) e chi resta a casa a guardare la tv pensando "tanto io bevo l'acqua minerale!!!".
A chiusura della campagna di sensibilizzazione si prevede di realizzare un evento che veda coinvolte le comunità pugliesi e lucane e che porti all'attenzione dei media, degli amministratori locali e, perché no, delle stesse procure quanto sta accadendo stiamo rischiando di diventare come il Texas.

Perchè si scrive salva l'acquae si legge salva la vita

Rete APPULO-LUCANA Salva l'ACQUA
Comitato Pugliese AcquaBeneComune, AcquaBeneComune Altamura, ilGrillaio Altamura,
QuiBariLibera, Centro Studi Torre di Nebbia, Ass. Carthage, RifiutiZero Prov. Bari,
AcquaBeneComune Bari, Coord. Acqua Pubblica Basilicata, Mediterraneo NO TRIV, Ass. Ross@, AcquaBeneComune Giovinazzo, AcquaBeneComune Lecce.

martedì 18 marzo 2014

C.S. SEL ed ex Ass.re Amati: NON CREDIBILI‏


Comunicato stampa

L’Appello dell’Ex-Assessore Amati: LACRIME DI COCCODRILLO
La proposta di legge di SEL: ENNESIMO TENTATIVO DI MANOVRA ELETTORALE

Per evitare REALMENTE la privatizzazione, il GOVERNO REGIONALE
TRASFORMI subito Acquedotto pugliese da SpA a soggetto di DIRITTO PUBBLICO
e dia corso al RISPETTO dei risultati REFERENDARI

Il Manifesto-Appello promosso dall’ex Assessore Fabiano Amati per “impedire la vendita o la gara d’appalto” dell’acquedotto pugliese NON E’ CREDIBILE. E’ sostanzialmente RIDICOLO nei contenuti, oltre che OFFENSIVO  della memoria e dell’intelligenza dei cittadini pugliesi. Lo stesso dicasi – con riferimento alla mancanza di credibilità - per la proposta di legge che Sinistra Ecologia Libertà ha presentato, lo scorso 13 marzo, al Senato e alla Camera per la "Ripubblicizzazione del servizio idrico e per la costituzione di un'azienda pubblica regionale in Puglia" (rispetto al merito ci riserviamo eventualmente di esprimerci dopo aver visionato il testo anche se, dalla presentazione, ci sembra che il ricorso alle SpA non sia venuto meno).
L’ex Assessore Amati e il Presidente Vendola per ben due legislature hanno fatto della ripubblicizzazione dell’acquedotto pugliese motivo di campagna elettorale per poi disattendere puntualmente gli impegni istituzionali assunti in tal senso (DG 1959/2010 e 2032/2009).
Il Comitato pugliese “Acqua Bene Comune” del Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua, dopo aver collaborato con insigni giuristi esperti al tavolo tecnico istituito con Delibera di Giunta 2032/2009, avente a oggetto l’elaborazione di un disegno di legge che ripubblicizzasse l’acquedotto pugliese, ha successivamente a più riprese e pubblicamente denunciato il comportamento reticente del Governo regionale.
Entrando nel merito di quanto sostenuto dall’ex Assessore Amati, rileviamo che:
-       L’unica maniera seria e sicura per garantire “la necessità inderogabile” di una gestione totalmente pubblica ed impedire che l’acquedotto pugliese potesse passare ai privati attraverso la vendita delle azioni sarebbe stato quello di ripubblicizzare l’acquedotto, trasformando l’attuale società per azioni in un soggetto di diritto pubblico.
-       Non c’è alcun obbligo di affidamento attraverso gara, come non c’è e non c’era alcun obbligo comunitario di privatizzare il servizio idrico integrato. Nel 2018 scade semplicemente la concessione attribuita dal d.lgs. 141/1999 dopo di che l’Autorità Idrica Pugliese cui è attribuito la funzione “di affidamento del servizio idrico” potrà decidere il tipo di affidamento e non è certo obbligata – grazie anche al risultato referendario del 2011 – ad indire una gara. Del resto, l’obbligo di vendere le azioni stabilito con Legge n. 448 del 28 dicembre 2001, art. 25, comma 4, faceva riferimento ai sei mesi immediatamente successivi all’emanazione della legge in questione. Non si comprende, dunque, come tale obbligo, di fatto disatteso per quasi 18 anni, diventi cogente proprio allo scadere della concessione.
L’unica normativa a garanzia della ripubblicizzazione sarebbe stata la proposta di legge licenziata dal tavolo tecnico congiunto con il Comitato pugliese “Acqua Bene Comune” nella sua versione originale, senza gli emendamenti difformi dal testo originario proposti dall’ex Assessore Amati e approvati dal Consiglio regionale nel giugno 2011 che, di fatto, ne hanno snaturato la portata politica e stravolto l’impianto giuridico a tal punto da ricevere la bocciatura di alcuni articoli da parte della Corte Costituzionale che ne ha dichiarato l’incongruenza giuridica. Si ricorda che più volte il Comitato pugliese “Acqua Bene Comune” ha chiesto direttamente al Presidente della Regione Nichi Vendola e all’ex Assessore alle OO. PP. Fabiano Amati un confronto che, fra le altre cose, scongiurasse i rischi di illegittimità che si andavano profilando al quale, però, il Governo regionale si è sottratto, rivolgendo al Comitato in risposta solo gravi insinuazioni.
E le successive, quanto intempestive, scuse 
http://www.regione.puglia.it/index.php?page=pressregione&opz=display&id=12604 non hanno cancellato i danni prodotti anche a causa della mancanza di ascolto, confronto e interlocuzione.

La verità è che l’ex-Assessore Amati, insieme al Presidente Vendola, nell’autunno del 2011,
-          respinsero perfino la richiesta del capogruppo del PD di rendere attuativo il rispetto del referendum affermando – con un “colpo” di contabilità “creativa” (!) - che in Puglia “non è percorribile ogni richiesta di riduzione della tariffa del servizio idrico integrato, compresa la riduzione del 7% di remunerazione del capitale investito, che è per noi un costo”. Ma la remunerazione del capitale non è un costo. Neanche in Puglia, naturalmente;
-          e, successivamente, definirono l’ingresso dei privati nella gestione di rifiuti, trasporti e acqua, in ottemperanza a una non meglio precisata normativa nazionale (http://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/notizia.php?IDNotizia=522457&IDCategoria=1), annunciando una legge regionale con cui si sarebbe messo “in sicurezza la natura pubblica dei servizi locali” tutelandone contemporaneamente la privatizzazione (!!!) (http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/bari/notizie/politica/2012/29-maggio-2012/vendola-l-ingiuriariparte-smart-cities-201378970047.shtml).

La verità è che, oggi, dopo due legislazioni del Governo Vendola
-       l’acquedotto pugliese non è stato trasformato in un soggetto di diritto pubblico ed è ancora una Società per Azioni
-       i risultati referendari non sono stati attuati
-       in Puglia il diritto umano all’acqua potabile non è garantito

Ricordiamo all’ex-Assessore Amati e al Presidente Vendola che, affinché parole come libertà, giustizia e legalità non siano contenitori vuoti da utilizzare per la prossima campagna elettorale, è necessario che vengano rispettate, iniziando dall’attuazione dei risultati referendari del 2011 che stabiliscono l’obbligo di eliminare la remunerazione del capitale dalle tariffe, nonché la possibilità di gestire il servizio idrico integrato con soggetti di diritto pubblico.
Se il GOVERNO REGIONALE intendesse seriamente garantire “la necessità inderogabile” di una gestione del servizio idrico totalmente pubblica e impedire che l’acquedotto pugliese possa passare ai privati ha ancora il tempo per farlo: TRASFORMI SUBITO – senza indugio – l’Acquedotto pugliese in un soggetto di diritto pubblico con partecipazione sociale!
Comitato pugliese “Acqua Bene Comune” – Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua



mercoledì 26 febbraio 2014

1 marzo 2014 // Assemblea Regionale Comitato Pugliese "Acqua Bene Comune"

E' fondamentale esserci! Iniziative su nuova tariffa e Aip; E' convocata sabato 1 Marzo, presso la parrocchia della chiesa San Marcello (L.go Don Ricci 1, Bari), alle ore 16.00, l'assemblea regionale del Comitato Pugliese Acqua Bene Comune.

 Odg:

  • Inquinamento invaso del Pertusillo;
  • Iniziative su nuova tariffa e Aip; 
  • Proposte di iniziative da avanzare alla Rete dei Comitati per i Beni Comuni;
  • Varie ed eventuali.

E' fondamentale esserci!

E' possibile seguire la diretta streaming al seguente link:http://ustre.am/1aRn6