venerdì 16 dicembre 2011

19/12 - Insieme per sostenere il Comitato!

Per i saluti prima delle feste,

il 19 Dicembre 2011, alle ore 21.30
gentilmente accolto da Ekoinè (strada Vallisa - pressi Piazza Ferrarese)



il Comitato Pugliese "Acqua Bene Comune" organizza una cena di autofinanziamento aperta a tutti i sostenitori!


Il contributo di 10 euro, contribuirà a sostenere la conferenza per il lancio della campagna IL MIO VOTO VA RISPETTATO in via di organizzazione per il 20 gennaio 2012, a cui parteciperanno Alex Zanotelli, Alberto Lucarelli, Riccordo Petrella.



Partecipa, invita i tuoi amici!
Difendi il tuo voto! Difendi l'Acqua!

domenica 4 dicembre 2011

17/12: FOR(U)MAZIONE. Incontro per RIPUBBLICIZZARE davvero!!!‏


FOR(U)MAZIONE.

Sabato 17 dicembre, dalle ore 16.30 alle 20.00
a Bari c/o Centro Culturale, Via Borelli, 32
(7 minuti a piedi dalla stazione, lato Via Capruzzi),

Si terrà un incontro di autoformazione
per capire:

  •   perché il referendum non viene attuato
  • perché l’acquedotto pugliese è ancora una Società per Azioni

per agire e riuscire a:
  • eliminare realmente il profitto dalla gestione dei servizi idrici
  • trasformare realmente l’acquedotto pugliese società per azioni in un soggetto di diritto pubblico con partecipazione sociale

BASTA BUGIE! BASTA INERZIE!
La democrazia è una pratica che cammina su due gambe:
l’informazione e la parola!


Partecipa e invita a partecipare a FOR(U)MAZIONE
organizzato dal Comitato pugliese “Acqua Bene Comune”,
e comunica la tua partecipazione al seguente indirizzo: segreteriareferendumacqua@gmail.com
possibilmente entro lunedì 12 dicembre

Temi di approfondimento del primo incontro “FOR(U)MAZIONE” (12/12)

1.  SERVIZIO IDRICO IN ITALIA. Processi politici (e legislativi) che hanno portato al referendum e processi politici post-referendari.
2.  ATTUAZIONE SECONDO QUESITO REFERENDARIO. Approfondimento sul 7% (è davvero un costo come dice qualcuno?) e sulle possibili iniziative (politiche e giuridiche) da intraprendere per ridurre le bollette.
3.  ACQUEDOTTO PUGLISE. Processi politici che hanno portato alla Legge regionale, azioni e prospettive per una reale ripubblicizzazione   



Comitato Pugliese "Acqua Bene Comune"

mercoledì 16 novembre 2011

Il 26 novembre a ROMA: MANIFESTAZIONE NAZIONALE PER L'ACQUA, I BENI COMUNI E LA DEMOCRAZIA

PER IL RISPETTO DELL'ESITO REFERENDARIO


Al fine di agevolare la partecipazione da parte della Puglia, stiamo organizzando dei pullman.
Per info e prenotazioni, scrivere a: segreteriareferendumacqua@gmail.com o contattare i referenti della propria provincia agli indirizzi o email indicati di seguito.
Allo scopo di rendere corposa la participazione dai territori, si invita a divulgare (via telematica e cartacea) l'informazione sulla manifestazione. I manifesti (50x70 e 70x100) e i flyer (A5 fronte-retro) per la manifestazione nazionale sono scaricabili al seguente link --> http://www.acquabenecomune.org/raccoltafirme/index.php?option=com_content&view=article&id=1179:materiali-manifestazione-26-11&catid=137
I files sono disponibili anche in formato aperto (modificabile), in modo da poter inserire ulteriori informazioni di carattere locale.
Allo stesso link è disponibile anche una versione del manifesto in due colori, che può essere stampata a costi più contenuti rispetto a quella in quadricomia. Tutti i materiali sono comunque stampabili anche in bianco e nero, comunicandolo alla tipografia.
A presto....e inviateci conferma della partecipazione (e numero delle persone) al massimo entro domenica 20 novembre.
  • Provincia Bari: Federico Cuscito federico.cuscito@live.it, Tel. 380 2370343; 
  • Provincia Barletta-Andria-Trani: Vincenzo Spina spina-vincenzo@hotmail.it, Tel. 320 2480346;
  • Provincia Brindisi: Riccardo Rossi riccardo.rossi@enea.it, Tel. 349 8253718;
  • Provincia Lecce: Arnaldo De Francesco arnaldodef@libero.it, Tel. 339 4894148;     
  • Provincia Taranto: Giovanni Vianello jvianello@gmail.com, Tel. 328 6733595;
  • Provincia Foggia: Beppe Di Brisco foggiattac@yahoo.it, Tel. 338 7725229;

Comitato Pugliese "Acqua Bene Comune"

domenica 13 novembre 2011

L'ATO Puglia risponde al Comitato pugliese sulle tariffe

Dopo un mese dalla nota avanzata come Comitato pugliese “Acqua Bene Comune” e dall’avvio della campagna per la richiesta di adempimento dell’esito referendario abrogativo sulla tariffa del SII della “remunerazione del capitale investito”, l’AATO Puglia ci informa (attraverso la lettera in allegato) che “ha opportunamente inviato al Com.Vi.Ri. (Commissione di Vigilanza sull’uso delle Risorse Idriche) una nota di richiesta di chiarimenti circa le necessarie azioni e adempimenti da attuare” e ci ricorda “come risulta dalla lettura dell’art. 161 del Codice dell’ambiente, è il Com.Vi.Ri. titolato, attraverso la possibilità di esprimere osservazioni, rilievi e prescrizioni, del potere d’impulso e di indirizzo alla determinazione e alla modifica del Metodo tariffario […]”.
Ancora una volta si rinvia al livello nazionale (ex ComViRi)….E' una palla che rimbalza...fra chi responsabilità non vuole prendersene!!!
Ma noi non ci arrendiamo e rilanciamo....a breve invieremo notizie sulla prossime iniziative e sull'Assemblea.
Continua la mobilitazione permanente fin quando l'esito referendario sarà rispettato (e diminuiranno le tariffe) e fin quando l'acquedotto pugliese sarà realmente ripubblicizzato.

Comitato Pugliese "Acqua Bene Comune"

COMUNICATO STAMPA: Si scrive Maxiemendamento, si legge Privatizzazione

Il Forum Italiano dei Movimenti dell'Acqua sta seguendo da settimane il rimpallo tra BCE e Governo italiano sulle misure da attuare che seguono una politica di cosiddetta austerity per pareggiare il debito. Tra queste norme vi è un attacco forte al risultato referendario di giugno: pur escludendo formalmente il servizio idrico si ripropone un intervento di privatizzazione di tutti i servizi pubblici locali. L'anticostituzionale Maxiemendamento presentato mercoledì non fa altro che confermare questa tendenza.
La verità è che le politiche di austerity colpiranno i cittadini e le cittadine italiane, lasciando tranquilli i poteri forti che da anni ci stanno proponendo la ricetta delle privatizzazioni, della messa a profitto dei beni comuni e delle nostre stesse vite.
Riteniamo inaccettabili questi provvedimenti e sappiamo che vogliono ignorare la richiesta della popolazione italiana di cambiare rotta ed uscire da questo sistema.
Per questo il 26 novembre, con la Manifestazione nazionale a Roma, saremo di nuovo piazza per difendere il risultato referendario, chiedere l'approvazione della nostra legge d'iniziativa popolare per la ripubblicizzazione del servizio idrico e lanciare la campagna di “Obbedienza civile”: se il referendum continuerà ad essere ignorato, verrà praticata dal basso l'abolizione dei profitti garantiti dalle bollette, obbedendo così al mandato della maggioranza assoluta dei cittadini italiani.
Siamo convinti che l'acqua sia un paradigma e che il popolo italiano questo lo sappia e che, per la prima volta dopo anni, si sia espresso chiaramente. Chi fa finta di non vederlo o di dimenticarlo non fa altro che mettersi nel campo di chi impoverisce, privatizza e precarizza la nostra società.
Noi abbiamo detto che bisogna cambiare.
Con noi l'hanno detto 27 milioni di italiani.
Indietro non si torna.

Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua

domenica 6 novembre 2011

Comunicato stampa: Dopo il flop della Staffetta dell'acqua, Federutility scatenata: attacco al Forum con accuse false e diffamatorie

 
Dopo il flop della Staffetta dell'acqua, Federutility scatenata: attacco al Forum con accuse false e diffamatorie

Leggiamo su “Quindici”, la newsletter di Federutility, che le tappe di Roma e di Bari della Staffetta dell'acqua sono state annullate per evitare situazioni di tensione, temute dall'organizzazione a causa di un quantomai fantasioso e infondato “diretto coinvolgimento nei disordini del 15 ottobre di due soggetti che avevano contestato una delle tappe della Staffetta”.

Si tratta di una gravissima mistificazione che accosta un movimento pacifico come il Forum Italiano dei Movimenti per l'acqua ad azioni violente che mai, nella sua storia, gli sono appartenute. Si tratta di un grave atto di diffamazione e di una subdola mossa che ha il solo scopo di screditare il Forum agli occhi dell'opinione pubblica e di coprire il totale fallimento della Staffetta dell'Acqua, giustamente contestata pacificamente ad ogni sua tappa da cittadini offesi dai messaggi truffaldini di chi continua a fare profitti sull'acqua nonostante il risultato referendario.

Avrà modo Federutility di vedere quanto allegro, colorato e pacifico è il popolo dell'acqua in occasione della prossima grande manifestazione indetta dal Forum stesso il prossimo 26 novembre.

Il Forum dei Movimenti per l'Acqua si aspetta una repentina e pubblica smentita da parte di Federutility, in caso contrario saranno attivate le opportune vie legali. 


martedì 25 ottobre 2011

Puglia. L'AQP è ancora SPA. Le tariffe NON sono state RIDOTTE.

Il secondo quesito referendario non è stato attuato e le tariffe non sono state ridotte.

Il Comitato Pugliese “Acqua Bene Comune” prende spunto dalle recenti affermazioni del Capogruppo del PD alla Regione, il quale insiste sulla necessità di dare reale attuazione all’esito referendario che “impone l’obbligo di una rideterminazione della tariffa con l’esclusione della quota, pari al 7%, relativa alla ‘remunerazione del capitale investito”, sollecitando tutte le forze politiche che siedono nel Consiglio Regionale ad adoperarsi, senza tentennamenti, per la piena attuazione della volontà così chiaramente espressa dai cittadini con i Si ai referendum.

E all’Assessore Amati - che respinge la richiesta del suo capogruppo affermando “non è percorribile ogni richiesta di riduzione della tariffa del servizio idrico integrato, compresa la riduzione del 7% di remunerazione del capitale investito, che è per noi un costo” (http://www.regione.puglia.it/index.php?page=pressregione&id=11468&opz=display) ricordiamo che la “remunerazione del capitale investitonon è un costo come del resto ben sa l’AATO che, nel documento di  “RIMODULAZIONE PIANO D’AMBITO 2010-2018 (CAPITOLO)”-, afferma che “La remunerazione del capitale investito rappresenta il ristoro economico e l’incentivo riconosciuto al soggetto gestore per il finanziamento degli interventi mediante l’impiego di mezzi propri”. Allo stesso tempo si fa presente all’Assessore Amati - che nella stessa nota afferma che “L'unica attività consentita in futuro all'Autorità Idrica Pugliese sarà quella di rimodulazione tariffaria sulla capacità reddituale dei Cittadini, senza modificare il piano degli investimenti […]" - che la remunerazione del capitale non incide sul piano degli investimenti che, peraltro viene “recuperato” in tariffa attraverso l’ammortamento e che, comunque, non potrebbe essere imposta da un soggetto di diritto pubblico nel quale l’acquedotto pugliese dovrebbe trasformarsi.

Siamo altresì ancora in attesa che trovi concretizzazione l’impegno assunto dal Capogruppo del SEL alla Regione che, in un comunicato del luglio scorso, aveva annunciato di volersi adoperare “per ricollegare le attese del Comitato e dei referendari all’azione della Giunta regionale”.

In questa fase così drammatica della nostra Nazione, nella quale, indifferente alle esigenze espresse dai cittadini, la politica sembra sempre più arroccata a difendere i propri privilegi e sembra incapace di costruire un vero dialogo con le persone, chiediamo con forza e determinazione che sia ripreso il percorso per la ripubblicizzazione dell’Acquedotto Pugliese.

NON E’ PLAUSIBILE che dopo quasi sette anni di mandato legislativo della attuale maggioranza di governo regionale - che per ben due campagne elettorali ha fatto della ripubblicizzazione del servizio idrico integrato in Puglia il proprio cavallo di battaglia - l’ACQUEDOTTO PUGLIESE sia ancora una SOCIETA’ PER AZIONI.

Continuiamo e continueremo con inflessibile fermezza a chiedere, a nome degli elettori pugliesi - che in stragrande maggioranza hanno dimostrato adesione al SI all’acqua pubblica -  che gli impegni e le dichiarazioni di principio si traducano in atti concreti. Per questo ci associamo all’auspicio del Prof. Alberto Lucarelli affinché “dalla Puglia, prima paladina dell'acqua pubblica in Italia, arrivi un ulteriore segnale di sostegno alla volontà degli oltre 27 milioni di italiani che hanno votato per il referendum, ad esempio, riproponendo i contenuti della legge elaborati dal tavolo tecnico”.

Comitato pugliese “Acqua Bene Comune”- Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua

venerdì 21 ottobre 2011

TG 20.10.11 "Acqua bene comune" una missione

22/10: Assemblea Regionale Comitato "Acqua Bene Comune"

Accogliendo le proposte e le esigenze emerse nelle scorse assemblee e con l'obiettivo di "allargare" la partecipazione da parte di tutti i territori, da sabato prossimo prende avvio la fase itinerante delle Assemblee regionali del Comitato pugliese "Acqua Bene Comune"
Date le ultime vicende che hanno coinvolto Bobo Aprile e le altre diciassette persone arrestate e le undici denunciate per il loro impegno politico, ci è sembrato simbolicamente importante e politicamente significativo - oltre che un modo per esprimere la vicinanza a coloro che lottano e si espongono in prima persona per la difesa dei beni comuni, del lavoro e della giustizia sociale - la decisione di convocare la prima assemblea itinerante a Brindisi.

Per cui, l’Assembla Regionale del Comitato pugliese "Acqua Bene Comune" è convocata per Sabato 22 ottobre alle ore  16,00 presso la sede dei movimenti in via Conserva 46 (centro di Brindisi di fronte la sede della Caritas, a cento metri da piazza Vittoria ) secondo il seguente ordine del giorno:
  • Legge sulla cosiddetta ripubblicizzazione dell’acquedotto pugliese: aggiornamento e nuove  iniziative;
  • Attuazione secondo quesito referendario: campagna per la riduzione della tariffa del sevizio idrico integrato;
  • Rimborso referendario: analisi del bilancio e proposte;
  • Varie ed eventuali

Comtato Pugliese "Acqua Bene Comune"

giovedì 20 ottobre 2011

Federutility batte in ritirata e annulla l'iniziativa con un cartello!


COMUNICATO STAMPA
con preghiera di pubblicazione e diffusione

 La BEFFA, questa volta, non arriva a compimento e la STAFFETTA DELL’ACQUA di Federutility non arriva a Bari: appuntamento annullato a qualche ora dall'inizio!

A differenza di quanto annunciato, la Staffetta dell'Acqua di Federutility non ha fatto tappa a Bari. A poche ore dall'evento, un cartello ha annunciato la cancellazione dell'iniziativa programmata fin dall'estate. Niente "idrofori", niente cerimonie, niente collegamenti radio.            
Di fronte all'annunciato PRESIDIO PER LA VERITA' organizzato dal Comitato Pugliese "Acqua Bene Comune", i rappresentanti delle imprese che a parole definiscono l'acqua "pubblica" ma poi, nei fatti, ne fanno merce, coloro che hanno avversato il referendum e ora, in modo subdolo, stanno cercando di boicottarne l'esito, rifuggono il confronto e preferiscono battere in ritirata!

ma il PRESIDIO PER LA VERITÀ continua, rilancia e chiede subito:

●  all'ATO/AIP, all'acquedotto pugliese "AQP S.p.A.": l'attuazione immediata del referendum attraverso la riduzione delle bollette con l’eliminazione del profitto;
  
● alla REGIONE PUGLIA: la reale trasformazione dell’acquedotto pugliese da Società per Azioni in Soggetto di diritto pubblico;
  
● alla REGIONE PUGLIA, all'Acquedotto pugliese "AQP S.p.A."l’Acquedotto pugliese fuori da Federutility. 


 Comitato pugliese “Acqua Bene Comune”- Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua

lunedì 17 ottobre 2011

19/10 presidio per la verità: NESSUN PROFITTO SULL'ACQUA‏


LA STAFFETTA DELL’ACQUA

che a Bari farà tappa mercoledì 19 ottobre dalle ore 17.00-19.00

presso il Sagrato della Chiesa di San Giuseppe (Largo Monsignor Curi)

è una beffa ai danni dei cittadini italiani organizzata da Federutility.


Ma cos’è Federutility?

E’ la federazione che riunisce alcune delle imprese che fanno profitti e speculano sull’acqua.

Sono gli stessi ipocriti che a parole definiscono l’acqua pubblica ma, poi, nei fatti, ne fanno merce.

Sono coloro che prima hanno avversato il referendum e ora stanno cercando,

in modo subdolo, di boicottarne l’esito!

L’acquedotto pugliese SpA è nell’esecutivo di Federutility!


 ORA BASTA CON BUGIE E IMBROGLI!
 
L'appuntamento è in L.go Carabellese (la piazza della scuola Balilla) alle 17.30!

Partecipa e invita a partecipare al PRESIDIO PER LA VERITA'

al presidio per CHIEDERE 
  1. attuazione immediata del referendum: riduzione delle bollette con l’eliminazione del profitto
  2. la trasformazione reale dell’acquedotto pugliese da Società per Azioni in Soggetto di diritto pubblico!
  3. l’Acquedotto pugliese fuori da Federutility!!!
 Diffondi questo invito e fai partire il TAM TAM

Comitato Pugliese "Acqua Bene Comune"

mercoledì 12 ottobre 2011

Solidarietà a Bobo Aprile, ai disoccupati arrestati e ai denunciati a Brindisi

Il Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua esprime solidarietà a Bobo Aprile, agli altri diciassette disoccupati arrestati e agli undici denunciati a piede libero per le loro iniziative di lotta.
In un momento storico in cui crisi finanziaria e l'inadeguatezza della classe politica costringono i cittadini all'indignazione, la risposta degli apparati si fa sempre più repressiva.
Il nostro movimento, che ha sempre fatto della partecipazione e dei diritti il punto centrale di ogni iniziativa, è vicino a coloro che lottano e si espongono in prima persona per la difesa dei beni comuni, del lavoro, della giustizia sociale.
Roma, 12 ottobre 2011

Il Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua

martedì 4 ottobre 2011

Riduzione tariffa: Comitato "S. Marco"-Japigia scrive all'ATO

Il Comitato S.Marco del Quartiere di Japigia di Bari, rispondendo all'appello del Comitato pugliese "Acqua Bene Comune", ha inviato all'ATO e per conoscenza al Sindaco di Bari la richiesta di adeguamento tempestivo della tariffa del servizio idrico integrato all'esito referendario dello scorso 12-13 giugno e, cioè, l'eliminazione dalla tariffa della voce relativa alla remunerazione del capitale investito.
INVITIAMO ogni organizzazione e cittadino a fare lo stesso.
Il referendum è uno strumento costituzionale e il suo esito deve essere rispettato, altrimenti non si può parlare di uno Stato democratico!
Attiviamoci!
I dettagli della campagna, li trovate anche sulla home page del sito nazionale: http://www.acquabenecomune.org/raccoltafirme/ al link
"Puglia - Invito alla mobilitazione per l'attuazione dei referendum"

Alberto Lucarelli conferma l'analisi del Comitato pugliese "Acqua Bene Comune"

Ciao a tutti,
dalle pagine de Il Manifesto, Alberto Lucarelli - ordinario di Diritto Pubblico all'Università Federico II di Napoli e coordinatore del Tavolo Tecnico che nel 2009 ha elaborato il testo di legge per la trasformazione dell'Acquedotto pugliese da S.p.A. a soggetto di diritto pubblico - conferma l'analisi del Comitato pugliese "Acqua Bene Comune", condivisa e fatta propria dal Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua, nell'Assemblea dello scorso 2 luglio a Roma, evidenziando che tale testo ha subito modifiche "che ne mutavano in parte il suo spirito e la sua portata" (eliminazione della definizione del servizio idrico come servizio di interesse generale privo di rilevanza economica e sottratto alla regola della concorrenza; compressione della garanzia del diritto al minimo vitale; disposizione dell'affidamento a società miste di attività diverse dal servizio idrico integrato ma da "esso rivenienti" e contestuale eliminazione della possibilità di affidamento a consorzi pubblici; eliminazione del concetto di governance partecipata del gestore laddove l'azienda pubblica regionale è governata da un amministratore unico svincolato sia dal territorio che dalle istanze partecipative dal basso, in contrasto con i principi in tema di governo e gestione dei beni comuni).
Il prof. Alberto Lucarelli conclude l'articolo invitando la Regione Puglia a dare un segnale di sostegno alla volontà degli oltre 27 milioni di italiani che hanno votato per il referendum, "riproponendo i contenuti della legge elaborati dal tavolo tecnico".
Qui di seguito, l'articolo di Alberto Lucarelli.

Comitato pugliese "Acqua Bene Comune"



OPINIONI di Alberto Lucarelli
ACQUA PUBBLICA
NAPOLI E PUGLIA, DUE PERCORSI DA ACCOMUNARE
In questo momento di "rivoluzione dei beni comuni" e di inversione di rotta, anche al fine di costituire un fronte comune delle realtà regionali e locali, mi piace ricordare il disegno di legge regionale della Regione Puglia di ripubblicizzazione dell'Aqp spa elaborato e approvato dal tavolo tecnico, che ho avuto l'onore di coordinare, nell'ottobre-dicembre 2009. Tale testo, come è noto, ha rappresentato nel panorama nazionale, ancor prima di Napoli, una straordinaria novità dal punto di vista politico-istituzionale e giuridico. Il processo di formazione del testo si è sviluppato con metodo democratico dal basso con una componente del tavolo designata direttamente dal movimento per l'acqua. Un processo normativo sviluppatosi durante il processo di approvazione del decreto Ronchi, quindi in piena furia privatizzatrice. Ciò nonostante il tavolo tecnico, con costruzioni giuridiche elaborate, sofisticate, ma anche coraggiose ha consegnato al governo pugliese, nel dicembre 2009, un testo che sostanzialmente si fondava sui seguenti punti che in parte hanno anche ispirato il lavoro di Napoli: l'acqua è un bene comune, di proprietà collettiva, essenziale e insostituibile per la vita; il servizio idrico è un servizio pubblico locale di interesse generale, privo di rilevanza economica e sottratto alla regola della concorrenza; la gestione del servizio idrico integrato pugliese è affidato esclusivamente ad un'azienda pubblica regionale di diritto pubblico senza finalità di lucro; la previsione della garanzia del minimo vitale e l'istituzione di un fondo regionale per il diritto all'acqua; l'istituzione del fondo regionale di solidarietà internazionale; la governance dell'azienda è assicurata attraverso un consiglio d'amministrazione composto da cinque membri rappresentativi dei comuni affiancato da un consiglio di sorveglianza con poteri di controllo basato su modalità di rappresentanza dei lavoratori, delle associazioni ambientaliste, dei consumatori, dei sindacati e dei rappresentanti dei comuni e dei comitati cittadini su base provinciale; al quale si affiancava anche la previsione di meccanismi procedurali e la predisposizione di mezzi finalizzati al coinvolgimento e alla partecipazione dei lavoratori, e su base territoriale della cittadinanza, rispetto alle decisioni inerenti gli atti fondamentali di pianificazione, programmazione e gestione.
Questo testo, particolarmente innovativo, durante il percorso legislativo, non influenzato per motivi temporali dall'esito referendario, subiva talune modifiche che ne mutavano in parte il suo spirito e la sua portata. Il testo riformulato e approvato in sede di consiglio regionale il 14 giugno 2011, forse ancora troppo influenzato dalla superata sentenza n. 325 del 2010 della Corte costituzionale, non afferma più che il servizio idrico sia un servizio di interesse generale privo di rilevanza economica e sottratto alla regola della concorrenza. Come è noto, si tratta di affermazioni non soltanto simboliche ma dense di contenuti in relazione proprio alla natura del servizio svolto dal soggetto gestore.
Va inoltre evidenziato che lo stesso principio della garanzia del diritto al minimo vitale si comprime laddove lo si vincola al 18% per cento degli avanzi netti di gestione, disposizione, non in armonia con i principi di contabilità pubblica. Non può non rilevarsi anche la disposizione dell'affidamento a società miste di attività diverse dal servizio idrico integrato ma da "esso rivenienti" (senza, peraltro, ulteriore specificazione che ne chiarisca l'oggetto), eliminando la possibilità di affidamento a consorzi pubblici (come previsto, invece, nel testo originale). Inoltre, viene meno proprio quel concetto di governance partecipata del gestore laddove l'azienda pubblica regionale è governata da un amministratore unico svincolato sia dal territorio che dalle istanze partecipative dal basso, in contrasto con i principi in tema di governo e gestione dei beni comuni.
Io credo che i percorsi di Napoli e della Puglia, pur nelle oggettive differenze, vadano, per quanto possibile, ricondotti ad unità. Sarebbe importante se dalla Puglia, prima paladina dell'acqua pubblica in Italia, arrivasse un ulteriore segnale di sostegno alla volontà degli oltre 27 milioni di italiani che hanno votato per il referendum, ad esempio, riproponendo i contenuti della legge elaborati dal tavolo tecnico. Dopo Napoli, ciò sarebbe colto come un altro grande atto rivoluzionario

venerdì 23 settembre 2011

COMUNICATO STAMPA-Ass.Consumatori ADERISCONO all'APPELLO di abolizione 7%

Bari, 19 settembre 2011.

Le associazioni dei consumatori pugliesi ACU-ADICONSUM-ADUSBEF-CASA DEL CONSUMATORE-CITTADINANZATTIVA-CODACONS-CODICI-CONFCONSUMATORI-FEDERCONSUMATORI-LEGA CONSUMATORI-MOVIMENTO CONSUMATORI- MOVIMENTO DIFESA CITTADINO- UNIONE NAZIONALE CONSUMATORI hanno aderito all’appello del Comitato Pugliese “Acqua Bene Comune” e fatta propria, la richiesta inviata all’ Ato Puglia e ai sindaci dei comuni pugliesi di adoperarsi al più presto per recepire quanto stabilito dall’esito Referendario del 12 e 13 Giugno.
La consultazione popolare ha di fatto chiesto l’abolizione della remunerazione del 7%  del capitale investito che ricade sulle tariffe applicate alle utenze.
E’ necessario che l’assemblea dei sindaci, ovvero l’ato Puglia, rompano gli indugi nella discussione di tale provvedimento, che ai sensi di quanto affermato dalla Corte Costituzionale, non richiede l’attesa di alcun provvedimento legislativo, in quanto sarebbe immediatamente applicabile.

I Consumatori pugliesi sono in attesa  di vedere rispettato quanto espresso a maggioranza nel voto democratico di Giugno

f.to I responsabili regionali Associazioni dei Consumatori

giovedì 15 settembre 2011

Invito alla mobilitazione per APPLICAZIONE IMMEDIATA REFERENDUM

 Il secondo quesito dei referendum dello scorso 12 e 13 giugno ha stabilito l'eliminazione dalla tariffa della remunerazione del capitale investito (attraverso l'abrogazione parziale del comma 1 dell'articolo 154 del decreto legislativo n.152/2006).

Il Comitato pugliese “Acqua Bene Comune”-Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua ha inviato all'Autorità d'Ambito, all'Autorità Idrica Pugliese e per conoscenza ai Sindaci una nota per chiedere l'applicazione immediata dell'esito referendario (pubblicato nella G.U. n. 167 del 20/07/2011) e cioè l'eliminazione dalla tariffa della remunerazione del capitale investito.

In un Paese democratico, le autorità competenti, così come stabilito dalla legge, devono dare – senza indugio - piena, corretta e tempestiva esecuzione alla volontà popolare, soprattutto quando questa si esprime attraverso strumenti costituzionali come il referendum.

Poiché a circa due mesi dalla pubblicazione dei risultati referendari sulla Gazzetta Ufficiale questi sono rimasti inattuati,
Il comitato pugliese “Acqua Bene Comune”
                      invita
tutti i cittadini (in particolare quelli titolari di un contratto di utenza),
le associazioni e le organizzazioni
a mobilitarsi direttamente
inviando una richiesta di applicazione immediata dell'esito referendario                    
(allo scopo si può utilizzare, adattandolo, anche il testo in allegato inviato dal Comitato ai seguenti indirizzi: presidenza@aatopuglia.it; segreteria@aatopuglia.it; info@aatopuglia.it; segreteria@pec.aatopuglia.it)


Comitato pugliese “Acqua Bene Comune”- Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua



TESTO IN ALLEGATO

                                                                                                                           Bari, 12 settembre 2011

Oggetto: richiesta adempimenti esito referendum abrogativo su tariffa del Servizio Idrico Integrato di “remunerazione del capitale investito”.

Il Comitato pugliese “Acqua Bene Comune”, aderente al Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua,
                                                                           premesso che:
in data 12 e 13 giugno 2011 vi è stata l’abrogazione parziale, a seguito di referendum popolare, del comma 1 dell'articolo 154 del decreto legislativo n. 152 del 2006, in materia di determinazione della tariffa del servizio idrico integrato in base all'adeguata remunerazione del capitale investito (11G0159) con l'espunzione, tra i componenti della  tariffa del servizio idrico integrato, della “remunerazione del capitale investito” determinata ai sensi del c.d. metodo normalizzato, per la quota parte relativa al tasso di remunerazione fissato nella misura del 7% del capitale investito e conseguente disapplicazione di tale remunerazione per l’articolazione tariffaria imposta all’utenza;

la Corte costituzionale con la sentenza n. 26 del 2011, con la quale ha dichiarato costituzionalmente ammissibile il quesito referendario, ha chiarito che l'esito di questa abrogazione è direttamente applicabile, per cui la disposizione come risultante dall'abrogazione referendaria è immediatamente operativa senza che intervenga alcun intervento legislativo;

che l'esito abrogativo si è già prodotto in quanto il risultato referendario è stato pubblicato nella G.U n.167 del 20 luglio 2011;

che i cittadini attendono che le autorità competenti diano piena, corretta e tempestiva esecuzione al referendum abrogativo;
                                                                                chiede
che l’Assemblea dei Sindaci affronti senza indugio il punto in oggetto.

   Sollecita
l'Autorità d’Ambito Territoriale Ottimale e l’Autorità Idrica Pugliese che vi subentra ad adeguare tempestivamente la tariffa del servizio idrico integrato, al fine di renderla coerente con l'esito referendario, quindi eliminando dalla tariffa stessa la remunerazione del capitale investito.

In caso contrario, il Comitato pugliese “Acqua Bene Comune” – Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua agirà in tutte le sedi opportune, per rendere effettivo il diritto dei cittadini affermato con la consultazione referendaria del 12 e 13 giugno.

Confidando in un pronto riscontro, si saluta cordialmente.
                                                        
Comitato pugliese “Acqua Bene Comune”- Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua

sabato 10 settembre 2011

No alla privatizzazione dei servizi pubblici locali!

Si rispetti l'esito dei referendum del 12 e 13 giugno!

Venerdì 9 e sabato 10 settembre chiediamo ai Deputati di rispettare la volontà popolare espressa con i referendum 

Il 7 settembre il Senato ha votato la fiducia al decreto sulla manovra economica all'interno del quale (art. 4) viene riproposta la privatizzazione dei servizi pubblici locali di fatto disconoscendo l'esito dei referendum del 12 e 13 giugno.
A partire dall'8 settembre la Camera dei Deputati (Commissioni Affari Costituzionali e Bilancio) ha iniziato l'esamen del testo giunto dal Senato.

E' previsto un iter molto rapido per cui già nei prossimi giorni il decreto passerà all'esame dell'aula della Camera.
Per questo sollecitiamo tutte/i ad inviare il 9 e 10 settembre a tutti i Deputati la lettera che trovate di seguito.
  

Di seguito trovate il testo da inviare, la quale riprende la lettera aperta del Forum dei Movimenti per l'Acqua, e in allegato l’elenco degli indirizzi e-mail dei Deputati.
IMPORTANTE:
PER EVITARE DI VEDERSI BLOCCATA LA PROPRIA CASELLA DI POSTA (CHE AL MASSIMO PUÒ INVIARE MAIL A CIRCA 500 DESTINATARI OGNI 24 ORE), SCEGLIETE SOLO UNO GRUPPI DI INDIRIZZI, GLI ALTRI LI INVIERETE UNO AD UNO NEI GIORNI SUCCESSIVI.
PER FARE IN MODO CHE OGNI GIORNO SIANO COINVOLTI TUTTI I DEPUTATI, SCEGLIAMO I GRUPPI A CASO E NON TUTT* IL PRIMO


Testo della mail da inviare:


Oggetto: No alla privatizzazione dei servizi pubblici locali! Si rispetti l'esito dei referendum del 12 e 13 giugno!


Gentile Onorevole,
il 12 e 13 giugno il voto referendario di ben 27 milioni di cittadine e cittadini italiani di ogni espressione politica ha chiaramente indicato la voglia di partecipazione attiva alle decisioni importanti per il Paese: servizi pubblici locali, beni comuni, energia, giustizia.
Chiara è stata la risposta dei cittadini: NO alla privatizzazione dei servizi pubblici locali d'interesse generale, a partire dalla gestione dell'acqua ma non solo, NO ai profitti del mercato sui beni comuni essenziali.
Le persone hanno chiaramente indicato alla rappresentanza politica una nuova stagione che metta al centro l'essere umano e i beni comuni e non le agenzie di rating e la speculazione finanziaria.

Purtroppo il Governo non solo non ha ancora attuato le indicazioni referendarie retrocedendo sulle privatizzazioni già attuate e abolendo i profitti sull'acqua ma, con la manovra economica approvata con Decreto Legge n. 138 del 13 agosto scorso e su cui è stata posta e votata la questione fiducia il 7 settembre al Senato, ha riproposto (negli articoli raggruppati sotto il Titolo II) in altra forma la sostanza delle norme abrogate con volontà popolare.
Infatti, l'articolo 4 sostanzialmente ripresenta il vecchio Decreto Ronchi e persino nuove date di scadenza per le prossime privatizzazioni dei servizi pubblici locali. Addirittura l'articolo 5 arriva a dare un premio in denaro agli enti locali pur di convincerli a lasciare al mercato delle privatizzazioni i propri servizi essenziali per le comunità. Un premio che dovrebbe servire per fantomatici investimenti infrastrutturali quando invece ai Comuni vengono sottratti trasferimenti essenziali per le loro funzioni.
Tutto ciò - oltre a non rispettare la volontà di partecipazione e le decisioni che i cittadini impongono ai rappresentanti politici - è una chiara violazione della Costituzione poiché il popolo italiano si è pronunciato con referendum contro l'affidamento al mercato di tutti i servizi pubblici locali previsti dal Decreto Ronchi, e tale decisione è vincolante (come affermato dalla giurisprudenza costante della Corte costituzionale).
Purtroppo ciò sta avvenendo in un colpevole silenzio politico generalizzato che non rispetta il voto dei cittadini (di qualsiasi colore politico).
Ci rivolgiamo a voi, Deputati della Repubblica Italiana, che vi accingete a discutere il decreto sulla manovra economica affinché venga stralciato l'art. 4 e l'art. 5 del Decreto Legge n. 138 del 13 agosto in modo da non deformare l'esito referendario e si rispetti l'indirizzo chiaro della volontà popolare.

9 Settembre 2011

giovedì 8 settembre 2011

Intercettate le "strategie" su come aggirare il referendum sull’acqua

Dalle telefonate di Lavitola emergono le strategie su come aggirare il referendum sull’acqua. Si legge su Il Fatto Quotidiano “Se il voto ha abrogato il profitto – secondo quesito sull’acqua – stabilendo il principio della gestione pubblica, in fondo basta spostare gli utili dalla gestione al vero core business del gruppo Caltagirone, la costruzione delle infrastrutture. Questo è il piatto ricco che potrà continuare a garantire nei fatti l’interesse dei privati nell’acqua, beffando il voto del referendum”.
http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/09/07/nelle-telefonate-di-lavitola-le-strategie-su-come-aggirare-il-referendum-sullacqua/155662

E’ quello che sta avvenendo dovunque e anche con l’Acquedotto pugliese dove, come abbiamo più volte denunciato (vedi: www.acquabenecomune.org), la legge sulla cosiddetta ripubblicizzazione dell’acquedotto pugliese - così come emendata su proposta dell’Assessore Amati - andrebbe a trasformare l’AQP S.p.A. in Azienda Speciale (il condizionale è d’obbligo poiché tale trasformazione è ancora a livello di affermazione non confermata neanche dalla dichiarazione ufficiale del Governo regionale), lasciando in mano alle società miste il “core business” ovvero stando alla dizione della stessa legge regionale “le attività diverse dal servizio idrico integrato ma da esso rivenienti” (in particolare si veda: Legge AQP: riflessioni e valutazioni http://www.acquabenecomune.org/raccoltafirme/index.php?option=com_content&view=article&id=1040:legge-aqp-riflessioni-e-valutazioni&catid=153&Itemid=72).

Ricordiamo al riguardo che attraverso gli stessi emendamenti è stato eliminato il riferimento ai consorzi pubblici come organismi per gestire le attività diverse dal Servizio Idrico Integrato. Inoltre, nel caso dell’Acquedotto pugliese è importante ricordare che, allo stato attuale, non tutte le attività afferenti il Servizio Idrico Integrato sono realizzate in proprio dal “nuovo” soggetto; non rientrano, infatti, nella cosiddetta ripubblicizzazione le attività di potabilizzazione e di depurazione gestite da Società a Responsabilità Limitata (rispettivamente AQP Pot s.r.l. e PURA s.r.l.), attualmente controllate da AQP S.p.A.

Come si vede gli emendamenti apportati sono sostanziali e decisivi!

E aver chiesto ragione di tali emendamenti ha attirato l’ira dell’Assessore Amati che – non entrando nel merito delle critiche - ha mosso verso il Comitato pugliese “Acqua Bene Comune”–Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua gravi insinuazioni.

Ma ciò che è più grave è l’arroganza e la disinvoltura di gran parte della classe politica nel non tenere fede agli impegni assunti, nel costruire narrazioni e/o rappresentazioni a proprio uso e consumo, nel cercare di creare categorie binarie “buono/cattivo”, “amico/nemico”, “bianco/nero” funzionali a “ricompattare” in caso di necessità!

La situazione, infatti e ovviamente, è generale! Si invita a leggere al riguardo l’articolo inviato alla stampa lo scorso mese “Acqua. Rumore mediatico ma intesa bipartisan” .

Bisogna che sia chiaro a tutti che chi cerca di raggirare i risultati del referendum, di fatto calpesta la sovranità popolare e si fa scherno della volontà collettiva, demolendo pezzo dopo pezzo i fondamenti dello Stato democratico e la cultura delle regole (e del loro rispetto) attraverso le quali la democrazia dovrebbe essere garantita.

Comitato pugliese "Acqua Bene Comune"