giovedì 12 aprile 2012

CIAO SALVATORE!


Con grande dolore, informiamo tutti gli attivisti del Comitato Pugliese “Acqua Bene Comune” della perdita di un grande essere umano, fratello e compagno di viaggio.
Da ieri 11 aprile 2012, Salvatore De Rosa, storico militante e attivista di Taranto, si è spento. 
Non dimenticheremo mai - oltre al lato umano, generoso e limpido - lo straordinario supporto, la solida preparazione, la lucidità di lettura della storia e dei meccanismi di potere, la determinazione nel portare la tematica e la pratica della “Democrazia” anche all’interno delle vertenze territoriali e nazionali, indicando la scelta del metodo come condizione sostanziale e imprescindibile per consentire una reale partecipazione.
Rimarrà sempre con noi il ricordo dell’intelligente ironia utilizzata come modello comunicativo.
Al famoso slogan del Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua “Si scrive Acqua e si legge Democrazia”, rispondeva sempre con “ Il nostro impegno deve far si che il senso delle parole non si inverta e che la Democrazia non diventi acqua…”. Poche parole che racchiudono il concetto più alto a cui tutti ci ispiriamo.
Grazie Salvatore… 
Il Comitato esprime il suo più sincero affetto e vicinanza ai cari e ai familiari di Salvatore e inoltra qui di seguito quello che è l’ultimo contributo scritto da Salvatore per il Comitato pugliese e, probabilmente, il suo ultimo scritto in assoluto. Una riflessione, inviata solo qualche settimana fa (un paio di giorni prima del fatale incidente), per una discussione collettiva sulla democrazia, la partecipazione e il metodo del consenso. Un contributo che ora, per noi, diventa un testamento.
I funerali si celebreranno a Taranto, domani, venerdì 13 alle ore 10:00, presso la parrocchia Sant’Antonio.
Comitato pugliese “Acqua Bene Comune”



La sudditanza sempre più diretta  dei governi occidentali alla finanza internazionale vanifica i tradizionali istituti democratici, sottraendoli  alla mediazione tra esigenze capitalistiche ed esigenze popolari. E, ancor più di quanto originariamente si prospettava, la gestione dei beni comuni chiama in causa la concezione e la pratica della democrazia.  Risulta evidente  che il grande sforzo dei comitati territoriali  per permettere che la volontà popolare si esprimesse non può avere come effetto secondario la completa delega ad affrontare un potere tetragono, deciso a ignorare o a minimizzare il più possibile il risultato  del referendum. I comitati si trovano oggi davanti a una svolta: o vengono accantonati da un fluire sostanzialmente immodificato degli eventi, lasciando campo a una nuova tappa della trasformazione dei cittadini in sudditi, oppure occorre che diventino  gli embrioni di una nuova espressione democratica, che non sia ferma alla sola rivendicazione dei propri diritti ma dimostri, con le proprie soluzioni, di essere in grado di organizzare una gestione della società  controllata dal basso, e quindi priva di quel fenomeno di autonomizzazione degli eletti dalla volontà popolare che la democrazia delegate mostra in tutto l'Occidente.
Lungi dal considerare chiuso il numero di partecipanti  dei comitati, occorre aprire a chiunque consideri strategica per la democrazia la gestione dei beni comuni. È perciò necessaria una credibilità che consenta  di diventare punto di riferimento per uno sforzo di rinnovamento di forma e sostanza della democrazia. Con dispiacere registriamo il fatto che l'area dell'opposizione storica, parlamentare e non, non è riuscita a invertire il proprio processo di disgregazione e frammentazione – ormai pluridecennali – e non ha finora sottoposto a discussione progettuale i propri metodi e la propria esperienza storica. In questo contesto l'esempio di collegialità e trasparenza che viene dalla Val di Susa costituisce una positiva controtendenza; riteniamo indispensabile non soltanto sostenerlo ma anche studiare il suo successo nella ricomposizione delle culture e delle eterogeneità. Siamo convinti che i nostri sforzi, i nostri risultati non possono che essere effimeri se non opponiamo alla strategia privatrizzatrice dei beni comuni un progetto di ampio respiro, sostenuto da un metodo sempre più idoneo a consentire la partecipazione di tutti i cittadini interessati a sottrarsi all'attuale deriva liberista.

Caro Salvatore questi pensieri sono tutti per te..



Comitato di quartiere Taranto e Compagni della Provincia

Hasta siempre Salvatore, 

chi ha avuto il privilegio di combattere al tuo fianco, non può non aver apprezzato la tua totale coerenza, la tua necessità di segnare il presente mediante percorsi reali di democrazia diretta, ci hai aiutato a comprendere e rafforzare sempre di più la necessità di non delegare, l'esigenza della partecipazione, il rifiuto netto dell'autoreferenzialità. Il tuo esempio più utile e chiaro è la tua stessa vita, quella tua incredibile necessità di confrontarti con gli altri rispettandone le opinioni, se e solo se intellettualmente oneste. Il tuo continuo impegno nel creare trasversalità è scolpito nei nostri cuori: è il nostro metodo nel fare militanza. Ci hai aiutato a comprendere che la formazione politica è imprescindibile se si vuole combattere la delega. Patrimonio storico della lotta di Taranto, continuerai a rimanere impresso nelle mura di questa città grazie al sudore di quella lotta che con entusiasmo hai sempre combattuto, la forza delle tue idee rimarrà per sempre per noi sprono nei momenti di difficoltà per continuare a lottare fino alla morte, consapevoli del fatto che ognuno di noi è parte di quel complesso meccanismo che noi chiamiamo democrazia diretta, ci rendiamo conto che dovremo essere in grado di farci carico della tua assenza per dare senso e valore a quel percorso di cui tu stesso hai fatto parte... Hai lasciato tutti noi svestiti a sanguinare sotto la luna rabbiosa mentre ancora udivamo la tua voce leggera nelle nostre arterie. Il vuoto che ci lasci necessiterà di molti compagni perché il tuo bagaglio è così inestimabile che la tua sostituzione è praticamente impossibile, ma come compagni del comitato, come compagni che hanno condiviso con te un percorso importantissimo della propria militanza sentiamo, proprio come te, una rabbia assoluta verso un sistema che continua nella più totale arroganza a cancellare il futuro della maggior parte delle persone. 

In linea con la scientificità che hai sempre cercato nella politica continueremo a stare nelle battaglie per i beni comuni in quelle battaglie che possono costituire il prodromo di una riappropriazione più complessiva, portando avanti come hai sempre lucidamente ribadito il discorso sul metodo, sulla riappropriazione della propria dignità mediante la riappropriazione del proprio destino. 

La scuola politica che ambivi a realizzare sarà la nostra esigenza primaria, non è una promessa che ti lasciamo ma la condivisione totale sulla necessità della formazione come strumento fondamentale per il prosieguo di ogni lotta tesa alla liberazione reale della persona. Continueremo a ricordare ogni giorno il sorriso e la sottile ironia che ti caratterizzavano e affidiamo a te le parole di chiusura di questo documento: 

“La sudditanza sempre più diretta dei governi occidentali alla finanza internazionale vanifica i tradizionali istituti democratici, sottraendoli alla mediazione tra esigenze capitalistiche ed esigenze popolari. E, ancor più di quanto originariamente si prospettava, la gestione dei beni comuni chiama in causa la concezione e la pratica della democrazia. Risulta evidente che il grande sforzo dei comitati territoriali per permettere che la volontà popolare si esprimesse non può avere come effetto secondario la completa delega ad affrontare un potere tetragono, deciso a ignorare o a minimizzare il più possibile il risultato del referendum. I comitati si trovano oggi davanti a una svolta: o vengono accantonati da un fluire sostanzialmente immodificato degli eventi, lasciando campo a una nuova tappa della trasformazione dei cittadini in sudditi, oppure occorre che diventino gli embrioni di una nuova espressione democratica, che non sia ferma alla sola rivendicazione dei propri diritti ma dimostri, con le proprie soluzioni, di essere in grado di organizzare una gestione della società controllata dal basso, e quindi priva di quel fenomeno di autonomizzazione degli eletti dalla volontà popolare che la democrazia delegate mostra in tutto l'Occidente. […] Siamo convinti che i nostri sforzi, i nostri risultati non possono che essere effimeri se non opponiamo alla strategia privatizzatrice dei beni comuni un progetto di ampio respiro, sostenuto da un metodo sempre più idoneo a consentire la partecipazione di tutti i cittadini interessati a sottrarsi all'attuale deriva liberista”. 

Con tutto il fervore rivoluzionario un ultimo e caloroso abbraccio da tutt* 

le/i compagn* dei comitati 

le/i compagn* di Taranto e Provincia
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TRIBUTO AL COMPAGNO SALVATORE DE ROSA

Con dolore e rabbia la Confederazione Cobas partecipa al cordoglio unanime per la morte del compagno tarantino Salvatore De Rosa.

Con Salvatore se ne va un pezzo di storia della Taranto antagonista , che dalla fine degli anni ’70 a oggi , ha sempre dato battaglia contro i poteri forti e la degenerazione della politica, nell’interesse supremo della povera gente, dei lavoratori, dell’ambiente, dei beni comuni.

Non c’è stata lotta a Taranto o iniziativa nazionale a cui Salvatore è mancato.

Con l’incedere pacato, riflessivo,sorridente e determinato , Salvatore contribuì – insieme ai compagni/e del “csoa Cittavekkia “ – a sfidare e poi vincere la barbarie di Cito, il sindaco coatto che ha depredato Taranto. Così come è stato partecipe delle lotte per la chiusura delle Basi Nato in Puglia , che ebbero un nuovo slancio dopo il campeggio antimilitarista del ‘99 ad Otranto.

Insieme ai Cobas , nel resistere alla mattanza e ai tentativi sediziosi perpetrati dallo Stato a Napoli e Genova nel 2001 ; a fianco dei popoli oppressi di Palestina e Kurdistan ; nelle mobilitazioni contro i cicli repressivi, da quelli per la liberazione e il proscioglimento dei compagni/e del “ sud ribelle” , a quella per la liberazione di Bobo Aprile e i disoccupati brindisini, all’odierna campagna per la liberazione dei compagni/e NO Tav.

Poi ancora a sostenere la ripresa e il riscatto dei quartieri popolari di Taranto , dove una nuova generazione ha ripreso il testimone della soluzione dei bisogni negati, mettendo in campo la sfida al degrado e la precarietà, facendo proprie le battaglie contro discariche-inceneritori verso “ rifiuti zero”, per l’energia pulita e contro il rigassificatore , soprattutto per l’acqua bene comune , dall’impegno per la legge di iniziativa popolare, al vittorioso referendum, all’attuale campagna di “ obbedienza civile”.

Addio caro Salvatore , compagno di tante battaglie e di ampie visioni, il vuoto che lasci cercheremo di colmarlo tenendo fede ai valori,ai principi, ai comportamenti che ti hanno sempre ispirato.

Ai tuoi affetti , ai compagni/e di Taranto , le condoglianze e la vicinanza della Confederazione Cobas.

Roma 13.4.12                                     Confederazione Cobas

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Messaggi arrivati da tutta Italia per Salvatore

CARE/I
SCUSANDOMI PER IL RITARDO, DOVUTO AD UN BLACK OUT DI INTERNET E SOPRATTUTTO DI SCONVOLGIMENTO MENTALE, VI GIRO LO SCRITTO DI NICOLA LATORRE, IL TRIBUTO DELLA MIA ORGANIZZAZIONE E QUELLO DI PUGLIA ANTAGONISTA PER SALVATORE. A QUELLO NAZIONALE DELLA MIA ORGANIZZAZIONE, REDATTO DA VINCENZO MILIUCCI, VANNO AGGIUNTI, ANCHE SE QUI NON VE LI RIPORTO, QUELLI DI ALTRE/ICOMPAGNE/I SEMPRE DELLA MIA ORGANIZZAZIONE, CHE AVEVANO AVUTO OCCASIONE DI CONOSCERLO IN VARIE OCCASIONI ED IN PARTICOLARE QUANDO FU SELVAGGIAMENTE E PRODITARIAMENTE PICCHIATO E FERITO DALLA POLIZIA NELLA MANIFESTAZIONE ANTI G8 DI NAPOLI 2001. QUESTO GLI SUCCESSE PERCHE' (E NON SO QUANTI LO SANNO E LO RICORDANO) SI LANCIO' IN MEZZO AD UNA SELVA DI LURIDI QUESTURINI CHE STAVANO SELVAGGIAMENTE PICCHIANDO UN NOSTRO COMPAGNO DEI COBAS PORTATORE DI HANDICAP VISIVO E DEAMBULATORIO, PER DIFENDERLO.
PER QUANTO MI RIGUARDA, DATO CHE LA MIA CONOSCENZA CON SALVATORE RISALE AD UNA QUARANTINA DI ANNI FA, NE AVREI, QUINDI, COSE DA RACCONTARE, COMPRESO MAGARI COSE CHE MOLTE/I COMPAGNE/I NON SANNO. OGGI, PERO', MI SENTO BLOCCATO, CON IL CUORE E LA TESTA IN FIAMME: MAGARI, QUANDO E SE QUESTA PERDITA SARA' SEDIMENTATA, FORSE CON UN BICCHIERE DI BIRRA IN MANO, NE PARLEREMO, ANCHE CON UN SORRISO SULLE LABBRA PER UN TENERO RICORDO.
OGGI CARO SALVATORE MI SENTO SOLO DI AUGURARTI CHE LA TERRA TI SIA LIEVE. HASTA SIEMPRE!
UN ABBRACCIO A TUTTE/I SALVATORE STASI
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Le brutte notizie,purtroppo,arrivano in fretta. Quella della morte di Salvatore mi giunge proprio quando,casualmente, sono di passaggio per le italiche terre. Salvatore lo ricordo in tante situazioni pugliesi,tante quante quelle lotte e iniziative che piu' generazioni di compagn@ hanno tessuto per un trentennio nella nostra Puglia. Salvatore mi colpi la prima volta perche' la sua "anima tarantina" la esternava con gentilezza ed una pacata determinazione..il tutto condito da un velo costante di leggera ironia. Sono convinto che manchi gia' a tanti in queste ore: ai compagni e le compagne di quella tua taranto cosi cara in primo luogo,e gli altri ancora che hanno avuto la fortuna di inrociare la propria esistenza con la tua,in puglia e nel resto d'italia. A tutti/e loro va il mio piu' forte abbraccio. A te Salvatore,la promessa di non dimenticarti mai. A pugno chiuso,ciao.
Nicola Torre
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Prof. Riccardo Petrella – presidente dell'Institut Européen de Recherche pour la Politique de l'Eau mail a Margherita Ciervo, referente regionale del Comitato Pugliese Acqua Bene Comune.

Cara Margherita,
apprendo la notizia del decesso di Salvatore De Rosa. Il movimento pugliese per l'acqua bene comune perde un militante convinto ed entusiasta.
Ti prego di voler trasmettere ai suoi familiari ed amici più vicini le mie condoglianze.
Un caro saluto
Riccardo
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Le mie condoglianze e del Comitato Acqua e Beni Comuni Monterotondo-Mentana (Roma) alla famiglia e al Comitato Pugliese per la scomparsa di Salvatore.
Marcello
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ciao Salvatore, nell'attesa di rivederci un giorno.....un buon riposo da tutte le fatiche e le battaglie che hai sostenuto, e un grazie per averle fatte!
silvia
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Addio Fratello, non ti ho mai conosciuto di persona ma ti ho letto tanto e ho apprezzato appieno lo spessore e il valore dell' uomo, un vero maestro di strada e di vita.
Tanti uomini più importanti di Noi, decidono per tutti, passano e lasciano solo rovine e sentimenti di odio e rabbia, tu sei passato, ci hai insegnato e ci hai lasciato queste semplici parole d'amore universale.
“Si scrive Acqua e si legge Democrazia”
Grazie dal più profondo del cuore.
Felice Airoldi Genova.
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Sappiamo tutti che a chiacchiere stiamo a zero quando se ne va una persona cara.... Non ho conosciuto Salvatore, ma lo stesso mi è caro. So che ho condiviso con lui un pezzo della mia strada. Le mie condoglianze, e quelle del coordinamento provinciale di
Sondrio..., le più profonde possibili. 
martina 
(sondrio)
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Vicini nel dolore. Esprimete anche alla famiglia a nome dell'intero comitato acqua Molise e della diocesi di Termoli- Larino le più sentite condoglianze. antonio de lellis
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solidarietà e condoglianze dall'intero coordinamento calabrese acqua pubblica "Bruno Arcuri"
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Invio al Comitato Pugliese e alla famiglia di Salvatore le più sincere condoglianze mie e del Comitato Narnese.
Con affetto e tristezza
Oriana
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Non conoscevo Salvatore, ma le vostre parole me lo hanno reso amico e compagno di strada.
Sentite condoglianze.
Claudio Giambelli
Roma
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Il comitato Acquabenecomune di Pistoia esprime le più sentite condoglianze per la perdita si Salvatore Amico e compagno di viaggio insostituibile,
lo ricordiamo così
SI SCRIVE ACQUA E SI LEGGE DEMOCRAZIA
GRAZIE SALVATORE
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Mi sembra giusto lasciare un messaggio.... abbracciate amici e famigliari di Salvatore da parte di tutti noi, popolo dell'acqua....
Savona
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Il wwf taranto onlus esprime il suo dolore per la perdita del caro amico Salvatore Derosa e si stringe intorno alla sua famiglia in questo momento di dolore. 
R.I.P. e proteggici anche tu da lassù
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Oggi a Taranto si tengono i funerali di Salvatore De Rosa, attivista della societa' civile, promotore della democrazia diretta, avversario di ogni delega e di ogni sopruso, impegnato da anni per il disarmo, l'ecologia e la partecipazione popolare. 
www.peacelink.it A. Marescotti
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Non potendo partecipare ai funerali,esprimo vicinanza e cordoglianze ai famigliari del compianto Salvatore De Rosa. 
Donato Bungaro.
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Sono stupefatta, ho letto i vari messaggi aventi come oggetto Salvatore ci ha lasciato e stavo per cestinarli senza leggerli , ma una voce mi ha quasi costretto a leggerli e così con molto dolore ho scoperto che Salvatore De Rosa è morto. Sono dispiaciuta e condivido le parole lette che la vita è un battito d'ali, mi sarebbe piaciuto poterlo salutare insieme ai suoi familiari che ho conosciuto, ma mi trovo a Vienna. Pazienza, un abbraccio Giovanni ci vedremo al mio ritorno per ricordare insieme una persona degna di stima. 
Anna Addabbo
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Ciao Salvatore, grazie per la tua costante e tenace ricerca del "bene comune". Un abbraccio a tutte le persone vicine a Salvatore, dal Comitato provinciale di lecce
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Condivido appieno questo intervento che delinea perfettamente il profilo di Salvatore, che ho conosciuto e apprezzato tanti anni fa,aggiungerei solo una parola "libero",perchè cio' che lo caratterizzava più di ogni altra cosa era l'essere libero " da ogni condizionamenti, ma soprattutto l'essere libero "dentro".
Annamaria
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Un'oretta per il centro a conversare, un espressino e poi i saluti intorno alle 12.15. Sembrava una domenica come tante. Invece era un addio. Qualche ora dopo la rovinosa caduta. Le nostre storie diverse ma con tanto in comune. Il venir dai lontani ma mai dimenticati anni '70. Il lungo precariato. La morte dei ns padri a poca distanza l'uno dall'altro. La militanza nel "comitato per il rigassificatore" e nel "comitato per Taranto". Negli ultimi due / tre anni mi telefonava periodicamente per essere aggiornato sulle vicende ambientali. Si fidava delle mie informazioni e delle mie valutazioni. Non sempre i ns punti di vista, soprattutto per la situazione politica del Paese, coincidevano. Più che sull'analisi, sul modo di operare.Ma negli ultimi tempi condividevamo il distacco e la forte critica verso le espressioni più demagogiche del movimento ambientalista locale. Molte urla. molti slogan , molta aria fritta ma poche idee. Soprattutto per chi ha vissuto il fermento degli anni 70/80 la questione sociale non può mai essere dimenticata o messa nell'angolo. Nelle ns conversazioni telefoniche o della domenica mattina il comune sentire per un'aria pulita ma anche tanto fastidio per gli "sputi" agli operai su facebook o le "ferite" inferte da Tremonti o la Fornero o la cricca liberista che sta impoverendo l'Europa in questo periodo. Per noi Taranto non era staccata dal resto del mondo. Con me insisteva affinchè le mie conoscenze e la mia memoria storica in materia ambientale (26 anni di ambientalismo) potessero essere trasmesse in incontri specifici. Avevo da tempo offerto la mia disponibilità. Che rinnovo (su temi concreti. Discutere di Ilva si, Ilva no non mi impippa) per i gruppi interessati.
Mi sembra incredibile che non sia più tra noi. Riposi in pace e che il suo ricordo possa essere impresso nelle ns teste.
Ciao a tutti
Leo Corvace
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Per me che l’ho conosciuto cinque anni fa nelle iniziative del “Comitato per Taranto” contro la costruzione di un rigassificatore, qui da noi, fu una sorpresa. Sapeva, con un tono di voce inconfondibile, porre il proprio pensiero ed avere la capacità di ascoltare quello altrui. Persona calma, tollerante ferma nelle sue idee e convinzioni. Provenivamo da esperienze diverse ma pur sempre convinti di essere dalla parte legittima: quella della giustizia sociale. Le sue parole scritte il 30 ottobre del 2003 su “La Politica nel Movimento” nel sito di Attac Italia suonano straordinariamente attuali nella crisi oggi dell’ economia, della società, della politica.
“Occorre, crediamo, un militante di tipo nuovo: che non punti su di un carisma ma sulla capacità di favorire l’esprimersi di altri; che conosca i gerghi delle culture politiche ma che voglia in ogni occasione farsi capire da tutti; che non abbia il feticcio della propria organizzazione o area ma si ponga il problema della crescita e dell’organizzazione dell’intero movimento, reale e potenziale; che sia capace, anche spostandosi per rincorrere il lavoro, di stabilire contatti costruttivi con chi lotta per il cambiamento; che affronti l’interiorizzazione della sconfitta, evidente in un momento in cui nessuno osa dire che "un altro mondo è in costruzione"; che, insomma, cerchi continuamente una dimensione strategica. E occorre un’associazione che gli sia utile”
E’, a me sembra, un appello alla società civile per contare e decidere finalmente del proprio destino. Piaceva ad entrambi l’analisi oggettiva dalla realtà, io con il metodo insegnatomi dalla mia tradizione, lui con quel bisogno di democrazia creata continuamente dal basso, capace di rimettere tutto in discussione ed essere il motore vero del cambiamento. Incontrarci è sempre stato occasione di confrontarci ma per uno strano gioco del destino l’ultima volta fu alcune ore prima che andasse in quel coma che ieri l’ha portato alla sua morte prematura. Era stranamente, per la gravità del suo male, seduto accanto al letto, sembrò per me un segno di ripresa, la sua voce flebile, la sua voglia di sapere... tanta. Lo misi al corrente degli ultimi fatti eclatanti della nostra città e di quello inedito di una manifestazione di operai, tecnici e dirigenti organizzata dalla proprietà Ilva contro la magistratura per il giorno dopo. Ci lasciammo, quella sera, con il mio impegno a fargli leggere e discutere un resoconto politico di quella manifestazione, “pezzo” poi pubblicato dal Corriere del Giorno e discusso poi vivacemente su facebook da tanti nostri comuni amici e compagni. Sono certo che avrebbe condiviso la parte in cui ho trattato il ruolo oggi dei movimenti e della associazioni, la parte più avanzata e sensibile della società civile. Mi lascia e ci lascia un vuoto incolmabile.

Giancarlo Girardi
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Un forte abbraccio a tutti voi..
Marco
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Sentite condoglianze anche da parte mia. 
Paolo
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un abbraccio anche da Reggio Calabria ai compagni pugliesi abbiamo conosciuto Salvatore e il suo impegno contro il rigassificatore, contro la megadiscarica di Grottaglie, contro la privatizzazione dell'acqua la notizia della sua morte ci rattrista 
ciao Salvatore!
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Ho avuto la fortuna di conoscere Salvatore alla fine degli anni '90 e questa notizie mi è particolarmente dolorosa. 
Ciao Salvatore 
Severo
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un abbraccio forte a tutte e tutti voi e a Salvatore ovunque sia
yaku
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Che il viaggio ti sia lieve, Salvatore. Vicinanza a tutti quelli che gli hanno voluto bene. Vittorio
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Cari amici, compagni e fratelli della Puglia,

Salvatore ci lascia impprovisamente, difficile non pensare al soffio che è la vita. E se terra siamo, mi piace pensarlo ora tra le sorgenti di acqua, ispirandoci con il suo spirito critico e libero.
Un profondo abbraccio a voi e alla famiglia di Salvatore da parte mia, di Andrea, del comitato di Velletri e di tutti i Castelli romani.
Con amore
Astrid
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Mi associo ai sentimenti espressi. la perdita di un grande uomo in terra è una stella che brilla in più in cielo.
Katia Lumachi - Marche
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ciao Salvatore, nell'attesa di rivederci un giorno.....un buon riposo da tutte le fatiche e le battaglie che hai sostenuto, e un grazie per averle fatte!
silvia
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Ciao Salvatore! 
Che ti giunga il pensiero di noi tutt*. 
Che la tua famiglia e tutti i tuoi cari possano sentire la vicinanza di tutt* noi che si battono, come hai fatto tu, per l'acqua, per i beni comuni, per la democrazia. 
Corrado
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Ciao Giovanni, 
la notizia della morte di Salvatore è stata un coltellata. 
E se io che lo conoscevo poco ne sono rimasto così amareggiato, per voi che avete condiviso lotte ed amicizia con lui sarà mille volte peggio. 
Ti abbraccio e ti prego di estendere la mia vicinanza a tutti gli amici ed i parenti di Salvatore. 
Stefano.
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Alcuni compagni attacchini mi segnalano questo pezzo di Salvatore scritto come Attac Taranto ( La Politica nel Movimento - 30 Ottobre 2003) e ancora presente nel sito di Attac Italia.
E' un pezzo molto bello e mi permetto di linkarvelo quale contributo che permetta anche a chi non l'ha conosciuto direttamente di leggerlo ed apprezzarlo.
Vittorio

http://www.italia.attac.org/spip/spip.php?article211
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aggiungo al cordoglio generale anche le mie condoglianze per Salvatore
paolo rizzi
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Le mie condoglianze e del Comitato Acqua e Beni Comuni Monterotondo-Mentana (Roma)
alla famiglia e al Comitato Pugliese per la scomparsa di Salvatore.
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neanche io ricordo Salvatore, ma mi unisco al cordoglio degli amici pugliesi. 
Gioacchino Cannizzaro
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Non ho avuto la possibilità e la fortuna di conoscere Salvatore - Penso che, chi in prima fila come lui si è sempre impegnato sul territorio e ovunque, meriti stima e rispetto - Oggi non potrò essere a Taranto per dargli il mio saluto, se potete, donategli un fiore da parte mia ! Michele Ranieri
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Messaggi da Facebook

Antonella Mangia: sono vicina e solidale ai compagni di Taranto
Annadina De Giorgi: Mi unisco anch'io al vostro dolore
Paola La Gattara Nisi: arrivederci Salvatore :(
Anna Maria Bonifazi: è difficile dimenticare una persona come Salvatore,onesta,coerente, ironica,capace di farsi amare dai suoi utenti.ciao.
Sabrina Salerno: Non lo conoscevo ma gli auguro buon viaggio! Dev'essere stato un Grande uomo.
Margherita Matteo: ciao sà
Giovanni Zaffarana: Ciao Salvatore.... ti ricorderò per la tua immensa cultura e la tua intelligente ironia Peppe Cicala: Ciao Salvo, amico di tante battaglie... grazie di tutto. 
Anna Maria Lecce: ciao Salvatore 
Sud Movimento: Ciao Salvatore non ti dimenticheremo mai per il tuo impegno, per la tua semplicità! 
Giulio Zissou: Ho scattato questa foto - credo - 5 anni fa a Carosino, in una delle tante uscite pubbliche del comitato contro il rigassificatore. Tante assemblee, riunioni, anche accesissime, litigi, battute con Salvatore. Un lungo cammino comune. Niente fiori ma opere di lotta! 
Antonietta Podda: l'ultimo abbraccio!
Giancarlo Girardi: Un compagno ed amico carissimo. Poche ore prima che tu entrassi in coma ero con te, parlavamo della manifestazione proIlva del giorno dopo...ricordo tutto.
Arnaldo De Francesco: Appresa in ritardo la tristissima notizia..... Onorato di aver incrociato sia pur brevemente la sua strada. Un abbraccio, Salvatore.

Dai Blog su internet

Il blog del comitato per Taranto 
giovedì 12 aprile 2012 Un fiore rosso per te, Salvatore! 



"Non facciamo confusione" cantava Ivan Della Mea "se io sto con chi lavora, io non sto con il padrone": ed è sempre stato Salvatore De Rosa con coerenza e rigore, senza alcun dubbio, dalla parte dei lavoratori, e dei più deboli, spinto ed animato dalle sue idee. E le sue idee animavano anche i nostri dibattiti, erano lo stimolo per guardare avanti, per vedere la luce nel grigiore e torpore culturale e politico tarantino. Salvatore se n'è andato, ma rimangono e rimarranno le sue idee e i suoi principi che hanno fatto fare i primi passi al Comitato per Taranto, di cui Salvatore è stato uno dei più attivi fondatori. Strenuo assertore nonchè ispiratore dei "principi di metodo" -Salvatore credeva fortemente nella partecipazione democratica, e nell'uguaglianza, nelle assemblee così come nella vita- rifiutava per questo ogni forma di delega permanente. E su questi principi che ha impostato tutte le lotte che insieme abbiamo affrontato: da quella che ci ha dato ragione - contro la costruzione del rigassificatore a Taranto - fino alla lotta contro la privatizzazione dell'acqua (che ci ha visti vittoriosi al referendum). Ma Salvatore era anche un Compagno che amava incontrare la gente, confrontarsi, informare e contro-informare, partecipare attivamente alla vita dei quartieri più disagiati: dai presidi al volantinaggio, dalle manifestazioni ai dibattiti, ci potevi contare, Salvatore infaticabile, era presente. E "se a Taranto si parla di ambiente, di lavoro, non c'è un rigassificatore e c'è un po' meno monnezza, è anche merito tuo". CentraInsomma Salvatore hai lasciato un segno! Un segno indelebile, un segno rosso, rosso un fiore...
prima che la nostra idea 
così rossa e così pazza 
ci portasse a lottare e a morire in ogni piazza 
ma io che ti penso sempre.. 

e ti cerco con amore 
io ti sogno ancora
come un segno rosso rosso un fiore 
io ti sogno ancora 
come un segno rosso rosso un fiore 
Ivan Della Mea
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Taranto
Il compagno Salvatore De Rosa, di Taranto, è morto!
i funerali alle ore 10:00 del 13 aprile 2012 pressochiesa Sant’Antonio, vicino ospedale 
Santissima Annunziata di Taranto
La redazione di Pugliantagonista.it si unisce al dolore dei compagni tarantini, dei suoi familiari, 
dei suoi amici


Una bruttissima, maledetta notizia che non ti lascia nemmeno la forza di maledire il fato che ha voluto che per dei maledetti incidenti , a volte banali, negli ultimi tempi ci abbiano portato via dei compagni, alcuni giovanissimi che tanto avevano combattuto per una Taranto, una Puglia, un Meridione migliore.

Alcuni mesi fa era toccato a Claudio raggiungere un altro giovanissimo compagno, Beppe, morto anche lui in un maledetto incidente stradale, poi la morte di improvvisa di “zio Antonio” Ranieri, poi ora a Salvatore , “lo psicologo”, a causa dei postumi di un banale incidente domestico.

Ancora una volta il fato ha voluto giocare con un essere umano che ha sempre affrontato con il sorriso sulle labbra , quasi fosse un gioco, la vita anche nei suoi momenti più duri.

Il sorriso, l’ironia di Salvatore, uniti alla sua mitezza, ma anche all’acume con il quale sapeva affrontare e analizzare problemi giovanili, dinamiche sociali, ma anche lanciandosi in sperimentazioni politiche, contaminandosi con nuove esperienze ,lo contraddistinguevano, insieme alla sua ossessiva ricerca del rispetto delle altrui opinioni.

Non c’è stata lotta politica ambientale o ideale a Taranto in cui Salvatore de Rosa non avesse partecipato, con discrezione, ma non mancando mai di far sentire le sue idee.

Salvatore apparteneva a quel nucleo di compagni che visse il momento più duro della sinistra rivoluzionaria a Taranto, quello di fine degli anni 70, quando riflusso , repressione e l’eroina che circolava nelle piazze, distrussero una generazione che anche qui al Sud aveva sognato l’ìimpossibile: la Rivoluzione.

Ostinatamente quei compagni: Ernesto, Salvatore Stasi, Salvatore de Rosa ed altri ancora continuavano cocciutamente a testimoniare che “le idee di rivolta non erano morte… ( come dice la canzone)… ma che esse dovevano divenire un nuovo progetto antagonista capace di essere recepito e ripreso da una nuova generazione di militanti

Dopo gli anni bui che portarono all’elezione plebiscitaria di Cito a Sindaco di Taranto, nel finire degli anni 90 una nuova generazione si affacciò, grazie anche all’esperienza del Centro Sociale CittàVekkia , ma anche dell’impegno dinanzi ai luoghi di lavoro del gruppo dei “militanti storici” e la nascita delle istanze pacifiste ed ambientaliste tra cui Peacelink.

Salvatore de Rosa lo ritroviamo nel campeggio antimilitarista di Otranto , del 1999, subito dopo la fine della guerra del Kosovo e delle grandi mobilitazioni pacifiste che avevano attraversato la Puglia.

Poi iniziò la stagione dei Socialforum e insieme a tanti compagni pugliesi partecipa alle proteste a Napoli nel marzo 2001. In quell’occasione la sua bontà d’animo lo porta a subire la violenza poliziesca direttamente. Lui durante una carica era rimasto a proteggere un giovane studente , esponente dei fuorisede di Roma , sofferente di una disabilità che gli impediva di poter allontanarsi di corsa, Salvatore semplicemente con il suo corpo fece scudo al ragazzo, subendo le percosse dei manganelli, nonostante che fosse a mani nude.

La sua rivincita venne a Genova, nel luglio 2001 quando, mentre la polizia caricava il presidio del sindacalismo di base promosso dai Cobas, rivolgendosi ai suoi compagni, sorridendo, flemmaticamente , disse che questo film lo aveva già visto e che questa volta voleva raggiungere la Linea Rossa.

Così, mentre infuriava la battaglia tra polizia e dimostranti, culminata con la morte di Carlo Giuliani, lui, raggiunto un gruppo delle rete Lilliputh e di qualche associazione cattolica riuscì ad essere tra i pochi che quel giorno giunsero sino quelle reti metalliche maledette, che sembravano simboleggiare l’arroganza e la finta forza di un vecchio, putrescente, sistema.

Negli anni a seguire Salvatore ha continuato ad interessarsi delle battaglie di rinnovamento nella città di Taranto, anche quando ad esse il sistema rispondeva con i teoremi giudiziari come quelli del processo al Sud Ribelle.

Non dimenticandosi quell’esperienza, noi brindisini lo avevamo rivisto in piazza Vittoria qualche mese fa, con la delegazione di compagni tarantini venuta a testimoniare a Brindisi la solidarietà a Bobo e ai disoccupati, arrestati perché chiedevano lavoro.

Tra le foto che ritraggono Salvatore pubblichiamo quella a lui cara, di una foto scattata nel 2000 su sua richiesta, dinanzi all’ingresso di una vecchia fabbrica , ormai dismessa, di Brindisi ma che portava nelle scritte sui muri il segno delle lotte che ne avevano fatto un simbolo della lotta operaia, la SIDELM, nel quartiere Minuta.

La scritta un po’ sbiadita che portava ancora in sé tutta la carica della lotta di classe :”- Il padrone deve vedersela con noi- gli era piaciuta e ci aveva chiesto di farsi ritrarre con essa.

Ciao , Salvatore , sappi che ogni volta che “i padroni” dovranno vedersela con noi, sapremo che ci sarai vicino…

Ciao Salvatore

La redazione di Pugliantagonista.it

Brindisi 11 aprile 2012



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