giovedì 10 ottobre 2013

Mancata attuazione dell'esito referendario

Al Direttivo dell’AIP
 Presidente dell’AIP Dr. Paolo Perrone, Sindaco di Lecce (LE)
Vicepresidente Dr. Michele Emiliano - Sindaco di Bari (BA)
Avv. Nicola Giorgino - Sindaco di Andria (BT)
Dr. Francesco Angelo Scoditti - Sindaco di Mesagne (BR)
On. Angelo Cera - Sindaco di San Marco in Lamis (FG)

p.c.
dott.ssa Morena Pacifico
Ufficio Tariffa Idrica – AIP Puglia

Al Presidente e ai Consiglieri del Consiglio comunale di Lecce
Al Presidente e ai Consiglieri del Consiglio comunale di Bari
Al Presidente e ai Consiglieri del Consiglio comunale di Andria
Al Presidente e ai Consiglieri del Consiglio comunale di Mesagne
Al Presidente e ai Consiglieri del Consiglio comunale in Lamis

Al Presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola
Al Presidente e ai Consiglieri del Consiglio della Regione Puglia
  
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Bari, 5 ottobre2013


Oggetto: mancata attuazione dell’esito referendario

Cari Sindaci,
vi scriviamo in ragione della decisione che avete preso in qualità di componenti del Direttivo dell’Autorità Idrica Pugliese rispetto all’approvazione delle tariffe a seguito dell’esito referendario di giugno 2011.
Ci riferiamo, in particolare, alla delibera n. 26 del 16.07.2013 - trasmessa a fine agosto anche al Comitato Pugliese "Acqua Bene Comune” – attraverso la quale è stato avviato il procedimento di attuazione alla delibera AEEG del 25 giugno 2013 che stabilisce le modalità di restituzione della remunerazione del capitale investito garantita ai gestori dall'art. 154 comma 1 del Decreto Legislativo 152/06, abrogato dal secondo quesito.
Già ci eravamo espressi il 13 settembre scorso con un comunicato stampa facendo presente che si trattava di un'attuazione parziale e scorretta dell'esito referendario in quanto, a essere oggetto di restituzione, è solo la quota di remunerazione del capitale investito relativa al periodo luglio-dicembre 2011 e comunque "al netto dei costi finanziari e fiscali".
Mentre, per quanto riguarda il periodo successivo è stata decisa l’applicazione del nuovo metodo tariffario, approvato nel 2013 ma valido anche retroattivamente (in barba ai principi espressi dalla giurisprudenza e in particolare dal Consiglio di Stato) reintroducendo così, di fatto, forme di garanzia sostanzialmente analoghe alla abolita remunerazione del capitale facendo, in pratica, rientrare dalla finestra ciò che era uscito dalla porta.
A questo si aggiunge, l’ulteriore notizia riferitaci da alcuni cittadini che ci hanno contattato per comunicarci che da un colloquio telefonico con l’AIP hanno appreso che in Puglia non ci sarà sostanzialmente alcun rimborso della remunerazione del capitale investito per il 2011 in virtù della compensazione con i costi finanziari!                                       Per inciso, di questo avremmo voluto chiedere conferma nell’incontro fissato dall’AIP lo scorso 23 settembre ma, essendo stato annullato via email due ore prima dell’orario stabilito, non ci è stato possibile. Così l’abbiamo fatto attraverso una missiva dello scorso 23 settembre alla quale, tuttavia, non abbiamo ancora ricevuto risposta.
In ogni caso, riteniamo francamente contradditorio e inaccettabile che Sindaci e Comuni che hanno sostenuto la campagna referendaria dichiarandosi, in alcuni casi, anche pronti a sostenere e a partecipare alla campagna di “Obbedienza Civile” per il rispetto dell’esito referendario, con particolare riferimento alla remunerazione del capitale investito, abbiano deliberato quanto su espresso.
Del resto, l’Amministrazione Regionale continua nel suo silenzio assordante a non dare seguito – per quanto di sua competenza - all’esito referendario.
Pertanto, in nome della coerenza politica, chiediamo con forza
- alle Amministrazioni comunali in oggetto di rivedere la scelta assunta in ambito AIP con riferimento al rispetto dell’esito del primo quesito referendario;
- alla Regione Puglia di dare corso – per quanto di sua competenza – agli esiti referendari;
- ai consiglieri Comunali e Regionali, di farsi portavoce delle istanze della cittadinanza qui espresse presso i Consigli di competenza.
In Puglia, allo stato attuale gli esiti referendari sono disattesi e violati, il percorso di ripubblicizzazione di AQP SpA è stato interrotto e il diritto umano all’acqua non è garantito.
Chiediamo, in nome della straordinaria mobilitazione che ci è stata in Puglia a sostegno dei referendum sull’acqua e per la ripubblicizzazione del servizio idrico integrato e, dunque, della volontà della maggioranza dei cittadini pugliesi, di ripristinare al più presto una situazione di legalità e di rispetto della democrazia, attraverso il rispetto e l’attuazione dell’esito referendario.

In attesa di un pronto riscontro, si saluta cordialmente

Comitato pugliese “Acqua Bene Comune” – Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua

1 commento:

  1. La cosa più tragica di questa situazione e che pochi ne sono consapevoli...
    Cerchiamo di INFORMARE con tutti gli strumenti e le risorse che abbiamo.
    Grazie per tutti quelli che si mobilitano e che lottano contro questa incostituzionalità.

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