Ai candidati sindaco di Palagiano delle elezioni del 6-7 maggio 2012:
Cervellera Vito
per la coalizione “Insieme per Palagiano” -
SEL, IDV, L'ARCA, PSI, La Puglia per Vendola
Serra Francesco
per PDL, Palagiano nel Cuore, Palagiano in discussione, FLI,
La Puglia prima di tutto, La casa di tutti, Alleanza per Palagiano
Tarasco Gaetano Antonio
per PD, Palagiano in crescita,
UDC, UDEUR Popolari, API, IO SUD
Per conoscenza alla stampa
Comitato pugliese “Acqua Bene Comune”
Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua Bene Comune
Oggetto: richiesta ai candidati-sindaco su gestione idrica e applicazione referendum
Egregio candidato sindaco,
Il Comitato pugliese “Acqua bene comune”- Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua, da oltre sei anni sostiene la campagna per la diffusione della cultura dell’acqua come bene comune, diritto umano universale e il processo di ripubblicizzazione dei servizi idrici.
Premesso che
- la Risoluzione ONU del 28 luglio 2010 dichiara il diritto all'acqua potabile un diritto umano universale e fondamentale. La Risoluzione sottolinea che l'acqua potabile e per uso igienico, oltre ad essere un diritto di ogni essere umano, riguarda la dignità della persona, è essenziale al pieno godimento della vita ed è alla base di tutti gli altri diritti umani;
- al Comitato pugliese “Acqua Bene Comune” aderiscono cittadini e circa 180 associazioni(cattoliche, ambientaliste, di volontariato, operanti nel settore sociale e culturale,…) che hanno raccolto insieme nella nostra regione circa 30.000 firme (sulle 406.000 a livello nazionale) a sostegno della legge di iniziativa popolare “Principi per la tutela, il governo e la gestione pubblica delle acque a disposizione per la ripubblicizzazione del servizio idrico”, presentata nel luglio 2007 al Presidente della Camera e ancora in fase di discussione.
- in Italia si è attivata un'ampia coalizione sociale in difesa della gestione pubblica del servizio idrico che ha promosso due referendum abrogativi in materia di gestione dei servizi idrici che hanno incontrato un forte consenso nella cittadinanza. Quest’ultima è testimoniata, fra le altre cose, dalle oltre 1.400.000 firme (di cui 105.000 solo in Puglia) raccolte nel 2010 per la presentazione dei quesiti referendari, e dal “plebiscito” referendario che ha visto oltre 27 milioni di cittadini elettori recarsi alle urne (di cui più del 97% di essi si è espresso a favore del 1° quesito per l’abrogazione delle norme che obbligavano alla privatizzazione dei servizi pubblici locali e a favore del 2° quesito che ha sancito l'abrogazione delle norme che prevedevano la remunerazione del capitale investito imputato nella tariffa);
- per quanto riguarda il 2° quesito referendario relativo all’abrogazione della remunerazione del capitale investito imputato in tariffa, la Corte costituzionale, dichiarando costituzionalmente ammissibile il quesito referendario (con sentenza 26/2011), ha chiarito che l'esito di questa abrogazione è direttamente applicabile, senza che occorra alcun intervento legislativo; l'esito abrogativo si è già prodotto in quanto il risultato referendario è stato pubblicato nella G.U n.167 del 20 luglio 2011 e, pertanto, dal 21 luglio 2011, gli enti gestori dei servizi idrici non hanno più titolo per esigere l'importo corrispondente alla remunerazione del capitale investito.
E considerato che:
1) attualmente in Puglia sulle tariffa del Servizio Idrico Integrato il gestore Aqp S.p.A. applica la remunerazione del capitale investito (pari al 7,49% per l’anno 2011 e al 8,28% per l’anno 2012 sulla TRM) e che il Comitato Pugliese “Acqua Bene Comune” ha promosso la campagna nazionale “Obbedienza civile. Il mio voto va rispettato” del Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua, a cui possono aderire anche le amministrazioni Comunali e i cittadini con l’invio delle lettere di reclamo/diffida all’Acquedotto pugliese SpA e all’Autorità Idrica Pugliese per richiedere l’abrogazione di questa quota dalla tariffa (i fac simile delle lettere sono scaricabili dal sitowww.lacquanonsivende.blogspot.com);
2) nel 2008, si è costituito in Puglia il Coordinamento degli Enti Locali per la ripubblicizzazione dei servizi idrici, cui è possibile aderire attraverso delibera riconoscendo il “diritto all’acqua potabile” nello Statuto comunale, e che questo ha partecipato alla formazione del Coordinamento a livello nazionale;
3) la gestione pubblica dell’acqua non può essere garantita da una società disciplinata dal diritto privato (art. 2247 c.c.), anche se a intero capitale pubblico, poiché le finalità riconosciute alle società “commerciali” sono incompatibili con la gestione del “bene comune”;
4) non è garantito il “minimo vitale di acqua giornaliero” ai cittadini pugliesi e ai cosiddetti “morosi” che, dopo la chiusura del servizio, non ricevono il minimo vitale (l’OMS stabilisce in un quantitativo di 50 litri giornalieri a persona) con conseguenze di tipo igienico-sanitario e, talvolta, anche di ordine pubblico;
5) la Puglia è una regione dove sussiste il rischio di crisi idrica per la carenza di corpi idrici superficiali di acqua dolce e che buona parte di questo bene vitale viene captato dalla Basilicata, motivo per cui diventa fondamentale l’attuazione di una politica di recupero delle acque reflue e del loro riutilizzo nell’agricoltura;
6) non è possibile favorire l’approvvigionamento di acqua per uso industriale rispetto agli usi civili (come previsto dalla stessa legge Galli, recepita dal d.lgs. n. 152/2006);
7) è essenziale risolvere i problemi di erogazione d’acqua continua che ancora oggi avvengono in molti comuni pugliesi negli stabili sprovvisti di autoclave e serbatoi di accumulo e che in vari Comuni vi sono zone prive del servizio di distribuzione, fognatura e depurazione;
8) per un’informazione corretta, puntuale e quotidiana verso la cittadinanza e al fine di consolidare la fiducia dei cittadini verso la qualità dell’acqua pubblica, è di primaria importanza, tra le altre iniziative, fornire le informazioni anche via web, sugli elementi chimici, fisici e batteriologici che compongono l’acqua comprendendo anche le eventuali tracce di idrocarburi e metalli;
9) è fondamentale per il futuro del territorio proteggere e risanare, ove necessario, le falde idriche e i corpi idrici superficiali;
Le CHIEDIAMO
Quali impegni intenda assumere sulle questioni sopra descritte, nel caso Lei venga eletto,esplicitando, in particolare, se Lei e la Sua coalizione siate o no a favore di una gestione del servizio idrico (come anche dei servizi pubblici locali come trasporti e rifiuti) affidata esclusivamente ad enti di diritto pubblico (attraverso gli artt. 31 e 114 del D.Lgs 267/2000) con meccanismi di partecipazione cittadina, in quanto servizio pubblico locale, di interesse generale vista l’importanza del ruolo dei Comuni nella definizione degli indirizzi di gestione.
E La INVITIAMO,
in caso di risposta affermativa,
a dare un segnale immediatamente tangibile di questa volontà Sua e della Sua coalizioneaderendo, Lei e tutti i candidati delle liste che La sostengono, alla campagna nazionale “Obbedienza civile. Il mio voto va rispettato”.
La campagna prevede che i singoli utenti sottoscrivano una lettera di reclamo/diffida(scaricabile dal sito regionale www.lacquanonsivende.blogspot.com), in cui si chiede la eliminazione della quota relativa alla remunerazione del capitale e il rimborso delle quote già pagate a partire dal 21 luglio 2011, e la presentino alle autorità competenti (in Puglia, l’Acquedotto pugliese SpA e l’AIP, Autorità Idrica Pugliese). La invitiamo, quindi, a comunicarci la vostra adesione e a inviarci una copia dei vostri reclami/diffida, nel caso intendiate aderire alla campagna di obbedienza civile “il mio voto va rispettato”.
Per correttezza le facciamo presente che questa lettera è stata inviata a tutti i candidati sindaco alle prossime elezioni del Comune di Palagiano e che le risposte (sia affermative sia negative) saranno rese note a mezzo stampa e sui nostri siti, blog e canali telematici.
La invitiamo pertanto a rispondere entro e, possibilmente, non oltre il 4 maggio.
Un cordiale saluto
Comitato pugliese “Acqua Bene Comune”
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