domenica 16 dicembre 2012

Resoconto incontro del Comitato pugliese "Acqua Bene Comune" con l'Amministratore Unico dell'AQP

Lunedì 10 dicembre il Comitato pugliese “Acqua Bene Comune” ha incontrato il neo Amministratore Unico dell’Acquedotto Pugliese, Ing. Gioacchino Maselli, il Direttore Generale Bianco e i Direttori d’Area.
Per il Comitato Pugliese, erano presenti sette persone fra cui due avvocati e un lavoratore dell’Acquedotto pugliese fondatore del Coordinamento dei Lavoratori dell’AQP per l’Acqua Pubblica.
L’incontro (durato oltre due ore) è stato impostato affrontando uno alla volta i punti in questione di cui si riportano in breve i risultati qui di seguito:
  • Mancanza di garanzia del Diritto Umano all’Acqua e sospensione fornitura servizio idrico
E’ stato fatto presente il fatto che in Puglia, contrariamente alle dichiarazioni di principio dell’Acquedotto Pugliese e della Regione Puglia (unico azionista di AQP SpA), non sia garantito il diritto umano all’acqua potabile nella misura in cui anche in caso di morosità non viene garantito il minimo vitale (contravvenendo alle sentenze che sanciscono l’impossibilità dell’interruzione di un servizio vitale e nonostante, peraltro, la riduzione del flusso – senza il distacco del servizio – sarebbe tecnicamente possibile a punto tale da essere previsto dal Regolamento dell’AQP SpA stesso).
Rispetto a questo, l’Amministratore ha assicurato che c’è tutta la volontà nel procedere in tal senso garantendo il minimo vitale attraverso gli strumenti di sua competenza, ovvero la riorganizzazione del piano tariffario.
Con riguardo al numero di sospensioni delle forniture idriche, l’Amministratore e il Direttore Generale hanno confermato il dato anticipato via email, ovvero oltre 28.000 a partire dal 2004 e dichiarando che le oltre 375.000 sospensioni complessive con riferimento al periodo 2003-2006 e indicate nei rispettivi bilanci si riferiscano ad avvisi di sospensione che però sono state indicate erroneamente nel bilancio come “sospensioni” e non “avvisi”. 
Dato il numero di utenze complessive (poco meno di un milione) l’errore nell’indicazione della terminologia in bilancio (ovvero, in 4 bilanci su 4) sembra comunque verosimile.
  • Mancanza di applicazione del secondo quesito referendario.
Rispetto alla questione in oggetto - e tralasciando i tentativi maldestri quanto vani di chiamare in causa il tempo necessario ad adeguare l’esito referendario alla normativa nazionale ed europea che non permetterebbe un'applicazione diretta dello stesso (!!!) – il punto essenziale (e prevedibile) è che l’AQP SpA intende adeguarsi alle decisioni dell’AEEG. E’ stato fatto presente l’avvio delle azioni legali pilota contro AQP SpA per il rispetto dell’esito referendario (cosa di cui peraltro, per ovvie ragioni, erano già a conoscenza).
  • Dati sulla qualità delle acque dell’invaso del Pertusillo.
Il Direttore d’Area si è dichiarato disponibile a fornire le serie storiche di tutti i dati concernenti i metalli pesanti e gli idrocarburi (che ricalcherebbero quelli tranquillizzanti relativi al campionamento effettuato il 19 novembre e già trasmessi), a pubblicarli sul sito e a partecipare a un confronto (anche pubblico) con coloro i quali hanno rilevato anomalie preoccupanti. Quindi, ha espresso anche la disponibilità ad organizzare un Convegno sul tema.
  • Accesso ai documenti analitici a sostegno del Piano Industriale 2011/2014
L’Amministratore e i Direttori hanno sostenuto che non esiste alcun documento analitico se non alcuni dati in Excel che, comunque, non hanno nessuna intenzione di fornire poiché sarebbero una sorta di “brutta” del lavoro finale (l’opuscolo informativo). Quando gli è stato fatto presente che l’Ing. Monteforte aveva, di fatto, sostenuto l’esistenza di tale documentazione - appellandosi in un primo momento ad alcune norme che non avrebbero reso possibile la divulgazione di tale documentazione e in un secondo momento alla riservatezza in quanto  SpA – l’attuale dirigenza di AQP SpA non ha saputo motivare tale contraddizione. Del resto, sotto esplicita richiesta, è stato affermato che, con riferimento al Piano Industriale 2011-2014, il Governo regionale ha preso visione solo e unicamente dell’opuscolo in questione. In pratica, l’Amministrate Unico e i Dirigenti di AQP SpA hanno sostenuto che l’Azionista Unico di una SpA ha approvato il Piano Industriale sulla base di un opuscolo. Sembra poco credibile, anzi per nulla. Del resto, se tale affermazione corrispondesse al vero, le modalità con cui la Regione Puglia avrebbe approvato il P.I. (in quanto unico azionista) sarebbero poco serie da un punto di vista sia amministrativo sia politico.                                                                                             Unico impegno sulla questione preso dall’Amministratore è quello di rendere pubblico un Bilancio ex ante per il 2013 in modo da dare la possibilità di fare valutazioni in corsa sulla gestione e non solo ex post. L’iniziativa è interessante ma non risponde assolutamente alla richiesta avanzata di accesso alla documentazione né all’esigenza di trasparenza e comprensione che la sottende.

Comitato pugliese “Acqua Bene Comune”

sabato 8 dicembre 2012

Il testo consegnato alla stampa sabato 1 dicembre con la relativa documentazione


A breve sarà pronto il video dell’iniziativa dell’ASTA PUBBLICA di sabato 1 dicembre con Nicola Pignataro e Giulio Bufo e la Rassegna stampa.
Per il momento, qui di seguito trovate il testo consegnato alla stampa con la relativa documentazione (in allegato, scaricabile anche dal sito www.lacquanonsivende.blogspot.com).
Inoltre, il neo amministratore dell’Acquedotto Pugliese, dott. Maselli, ha risposto favorevolmente alla richiesta di incontro che sarà fissato a breve.
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A un anno e mezzo dal referendum del giugno 2011, in Puglia – come in buona parte del Paese ad eccezione dell’unico caso significativo di Napoli di trasformazione reale dell’ARIN SpA nell’Azienda pubblica ABC Napoli - gli esiti referendari sono rimasti inattuati:
- l’Acquedotto pugliese è ancora una Società per Azione
- i cittadini continuano a pagare la remunerazione del capitale sulle tariffe.
Inoltre, scelte di politica aziendale fortemente centrate sulla riduzione dei costi operativi, dismissione del patrimonio e indebitamento paventano una possibile privatizzazione totale.
Punti chiave:
1.      Processo di ripubblicizzazione di AQP SpA: arrestato (Allegato A).
2.      Eliminazione della remunerazione del capitale dalle tariffe:
-          raccolte e presentate oltre 2.500 lettere di reclamo/diffida ad Autorità Idrica Pugliese (ex ATO) e AQP SpA;
-          avviate azioni legali pilota contro AQP SpA;
-          estensione azioni legali a tutta la cittadinanza e informazioni per l’assistenza legale gratuita (Allegato B).
3.      Violazione del diritto all’acqua in Puglia: sospensioni fornitura (Allegato C).
4.      Pericolo di privatizzazione totale: dismissione patrimonio e indebitamento (Allegato D).
5.      Qualità dell’acqua. Problema dell’Invaso del Pertusillo (Allegato E).

La trasformazione dell’Acquedotto pugliese da Ente Autonomo non economico a Società per Azioni “ha comportato una modificazione di prospettiva della sua attività: non più ente obbligato alla erogazione dei servizi nel quale l’attenzione ala costo è vista prevalentemente nel profilo della economicità, bensì soggetto che opera nel mercato e che deve trovare nella remunerazione del costo del servizio e del capitale impiegato le ragioni della sopravvivenza” (Corte dei Conti, 2008).

*Tutti gli allegati sono scaricabili al seguente link: https://sites.google.com/site/lacquanonsivende/allegati-a---b---c---d---e