E’ con sconcerto e preoccupazione
che il Comitato Pugliese “Acqua Bene Comune” apprende che il 25 giugno scorso il
gruppo del Movimento Cinque Stelle Senato ha presentato un disegno di legge
sulla “ripubblicizzazione dell’Acquedotto Pugliese” a
firma di Lello Ciampolillo e Carlo Martelli e sottoscritto da tutti i senatori
M5S.
Ciò avviene, infatti, quattro
giorni prima (29 giugno) dell’incontro programmato – da tempo – dal Comitato
Pugliese con tutti i parlamentari pugliesi del M5S al fine di concretizzare gli
impegni da questi ultimi assunti durante la campagna elettorale in tema di
garanzia del diritto umano all’acqua, di rispetto e applicazione dell’esito
referendario e di ripubblicizzazione del servizio idrico integrato.
Non conoscendo il testo del DDL (che
non è stato ancora pubblicato) non entriamo nel merito di una sua valutazione.
Ci lascia, comunque assolutamente perplessi il metodo seguito per la sua elaborazione e presentazione.
Nel breve testo pubblicato sul
blog beppegrillo.it, il M5S Senato dichiara che «il nuovo
Ente pubblico AQP dovrà essere l’occasione per una forte innovazione sul piano
della effettiva partecipazione dei
cittadini alla definizione e alla decisione sulle scelte e le priorità
della gestione ed al suo controllo».
I principi
di partecipazione democratica, però, appaiono violati fin dalla presentazione
del DDL che non ha in alcun modo coinvolto tutti quei cittadini e quelle realtà
associative che, per anni, si sono battute per la ripubblicizzazione, né il
Comitato pugliese “Acqua Bene Comune” che da oltre 7 anni è attivamente
impegnato mettendo le proprie competenze a disposizione della battaglia comune
cosa che ha portato, nel 2009, ad essere parte integrante (insieme, fra gli
altri, al prof. Alberto Lucarelli) del tavolo tecnico istituito con delibera
regionale per l’elaborazione di un testo di legge per la ripubblicizzazione.
“Si scrive acqua si legge democrazia” non è un
mero slogan ma un’indicazione del metodo da adottare per le decisioni sui beni
comuni che non possono dirsi tali se sono assunte
dai “dominanti” di turno.
Auspichiamo,
quindi, che il M5S voglia ritirare il
DDL presentato e avviare immediatamente un percorso
di ripubblicizzazione del servizio idrico realmente partecipato, attivando
un tavolo tecnico a cui diamo, fin d’ora, piena disponibilità al fine di
scrivere insieme una nuova storia dell’acqua in Puglia e in Italia.
Riteniamo
che questa nostra richiesta possa essere agevolmente accolta dai firmatari del
DDL, nel caso in cui la mancanza di coinvolgimento sia dovuta solo a un banale errore,
una dimenticanza, una distrazione (errare humanum est) e non vi sia invece una
precisa volontà politica di agire sentendosi automaticamente investiti da una
sorta di autorità di “rappresentanza assoluta e aprioristica” della volontà dei
cittadini.
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